ANCONA – 113 sedute, 86 proposte di legge ordinarie, 6 deliberazioni amministrative (3 proposte di legge alle Camere), 45 proposte di atto amministrativo, 2 pdl per la modifica dello Statuto. È parte del bilancio dell’attività svolta dal Consiglio regionale dalla data del suo insediamento (19 ottobre 2020). Il report è stato illustrato dal presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche, Dino Latini, affiancato dai vice Gianluca Pasqui (FI) e Andrea Biancani (Pd) e dal segretario regionale Antonio Russi. Centoventi le sedute svolte dall’Ufficio di presidenza e 356 le deliberazioni.
«Il bilancio è positivo, sia in termini di quantità di provvedimenti prodotti, di atti ispettivi presentati a cui la Giunta ha risposto, di attività dell’Ufficio di Presidenza, motore dell’organizzazione dell’attività del Consiglio, e anche della qualità delle leggi» che devono essere «da un lato comprensibili, e dall’altro non subire, trattandosi di leggi regionali, l’impugnativa costituzionale, e dall’altro ancora di avere una finalità che abbia un riscontro concreto abbastanza evidente». «In questi anni – ha aggiunto Latini – di tutte le leggi approvate nessuna è stata impugnata. Un dato importante che ci spinge a fare sempre di più e meglio».
Guardando al futuro, l’obiettivo del presidente Latini è quello di «cercare di rendere ancora più connessa l’attività del Consiglio regionale e la sua importanza con la comunità marchigiana» e far si che la conoscenza dei provvedimenti «sia funzionale alle esigenze dei cittadini».
Due le pdl per la modifica dello Statuto che hanno incontrato il parere favorevole dell’Assemblea e sono entrate in vigore. Si tratta di quella che apporta una modifica terminologica alla disciplina concernente la presentazione delle proposte di legge, sostituendo il riferimento “al Parlamento” con “alle Camere”, e quella per la nomina del sottosegretario del Presidente della Giunta.
Poi le leggi per la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, quella per l’istituzione dell’Atim e per la trasformazione dell’Assam in “Marche – Agricoltura – Pesca”. Stando ai dati forniti dal segretario regionale Russi, è emerso che il Consiglio regionale ha discusso 773 interrogazioni e 20 interpellanze ed ha dato il via libera a 114 mozioni, 65 risoluzioni e 11 ordini del giorno. Le proposte di legge presentate dai consiglieri sono 153, quelle ad iniziativa della giunta 50.
Le quattro Commissioni (Affari istituzionali e Bilancio, Sviluppo economico, Governo del territorio, Sanità) hanno effettuato 447 sedute e approvato 38 proposte di legge, 32 di atto amministrativo, 130 i pareri espressi. Venti le riunioni del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche (esaminate 121 leggi e 34 rapporti), 12 quelle della Giunta per il regolamento.
Significativa anche l’attività del Cal (Consiglio aut»onomie locali), ha evidenziato Russi, con 17 sedute e 225 pareri espressi e del Crel (Consiglio dell’economia e del lavoro) con18 sedute e 95 pareri. Un’attività svolta con soli 72 dipendenti.
Il vicepresidente Andrea Biancani ha evidenziato la necessità di accelerare l’iter delle Commissioni dove ci sono «tantissime pdl ferme». «Bene la decisione di inserire le interrogazioni al primo punto dell’ordine del giorno delle sedute assembleari – ha detto -, tenendo conto che questi atti costituiscono uno degli strumenti attraverso i quali l’opposizione può interagire. Dobbiamo recuperare i tempi, invece, in riferimento all’esame delle mozioni». Sulla predisposizione delle leggi, ha aggiunto il dem, «la Giunta non ha una produzione notevole. La sua funzione, del resto, deve essere quella di programmazione ed indirizzo e non di semplice gestione».
Il vicepresidente Gianluca Pasqui ha sottolineato «il lavoro estremamente significativo dell’Assemblea con l’89% circa delle interrogazioni evase» un dato che rappresenta «la ferma volontà di far parlare il popolo marchigiano attraverso i suoi rappresentanti». Poi ha evidenziato il 100% delle interpellanze evase e il fatto che non ci siano impugnative che «conferma che a monte esiste un iter attivato sul confronto e sui contenuti».
Per quanto riguarda le tempistiche ha citato quella della pdl 71, ora legge, per gli incentivi economici al personale sanitario del cratere sismico che ha richiesto 18 mesi di lavoro che «però sono poca cosa rispetto ai 20 anni di no che sono stati espressi su quell’argomento».