ANCONA – No alla proposta di legge (Pdl) regionale per riaprire la caccia al lupo. A mettere il punto è Danilo Baldini, delegato della Lac Marche, Lega Abolizione della Caccia, che si scaglia contro l’eventuale ipotesi di riapertura dell’attività venatoria verso il lupo.
«L’unica soluzione valida ed efficace – dice Baldini – è quella di adottare misure di prevenzione e di custodia responsabile degli animali, utilizzando adeguate recinzioni e difese, soprattutto con l’ausilio di cani pastori abruzzesi, una specie che per secoli è stata selezionata e quindi si è ‘specializzata’ proprio nella difesa delle greggi dai lupi».
Numerosi negli ultimi tempi, gli avvistamenti di lupi che si sono spinti anche in prossimità dei centri abitati. Secondo l’associazione animalista, però bisogna puntare sulle misure di prevenzione, le uniche efficaci, tra le quali figura l’impiego dei cani pastori abruzzesi. «Lo dimostrano i progetti Life MedWolf e Life WolfAlps, solo per citarne alcuni – osserva Baldini -, ma anche imparando dall’esperienza sul campo degli allevatori abruzzesi che convivono pacificamente da secoli con i lupi».
Il delegato regionale della Lac attacca la Regione: «In perfetto sincronismo con i parlamentari di Fratelli d’Italia che nei giorni scorsi hanno presentato degli emendamenti per trasferire le competenze in materia di fauna selvatica dal Ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura, ovvero nelle grinfie dei cacciatori e per consentire la caccia nelle aree protette, nei centri abitati e in tutti i periodi dell’anno, anche la Regione Marche, guidata dalla giunta Acquaroli, di destra, ha presentato una Proposta di Legge alla Camera dei Deputati per riaprire la caccia al lupo».
Baldini spiega che «la Proposta di Legge 12/2022» sarebbe stata avanzata «dai consiglieri di maggioranza Mirko Bilò (Lega), e Giacomo Rossi (Civici), che anche lo scorso anno aveva proposto di aprire la ‘caccia di selezione’ al predatore. Le giustificazioni addotte dai due consiglieri per far riaprire la caccia al lupo – secondo Baldini – sono prive di qualsiasi fondamento scientifico e servono solo a fomentare un clima di odio e di paura nella popolazione, specie quando si afferma che il lupo entra nei giardini delle case, sbrana i cani e gli animali domestici nei cortili e rappresenta ormai un pericolo anche per l’uomo stesso».
Per il delegato della Lac «ciò è smentito dal fatto che, in tutto il Pianeta, negli ultimi 150 anni, non sono mai stati registrati casi di attacchi all’uomo da parte di lupi, inoltre è dimostrato dall’esame delle loro feci che le loro prede preferite non sono i bambini o i nostri cagnolini, bensì i cinghiali ed i caprioli. In realtà quindi – conclude – questa proposta di legge, con la scusa di tutelare gli allevatori, è l’ennesimo regalo dei politici ai cacciatori».