ANCONA – «Basta colpire le scuole». È quanto chiede il Comitato Priorità alla Scuola al Governo lanciando una iniziativa di “mailbombing” (invio massiccio di e-mail) rivolta al nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Con il rialzo dei contagi e il prossimo Dpcm ad un passo dal varo, lo spauracchio di nuove chiusure degli istituti spinge il movimento che raggruppa genitori, studenti e insegnanti, a rivendicare l’istruzione in presenza. Un pressing condotto non solo a livello nazionale, ma anche regionale.
Ed è per lo stesso motivo che domani, 2 marzo alle 15,30, dopo l’ordinanza regionale che ha posto il dad al 100% tutti gli studenti delle scuole superiori delle Marche e le seconde e terze classi delle medie dell’Anconetano e del Maceratese, che il Comitato e ha organizzato, insieme al coordinamento Stop Dad Studenti Uniti, un sit-in statico davanti a Palazzo Leopardi ad Ancona, per chiedere alla Regione di tornare sui propri passi.
«La scuola è importante, la scuola è prioritaria» afferma a chiare lettere Livia Accorroni, una delle fondatrici del Comitato Priorità alla Scuola Marche (Pas Marche) «chiudere solo la scuola senza chiudere il resto finalmente dimostra chiaramente a tutti i cittadini e le cittadine le chiare intenzioni del governo nei confronti di giovani, bambini e dei loro genitori, in particolare delle madri lavoratrici: farli pagare per tutti. capro espiatorio di un paese che non ha saputo programmare il futuro, durante la pandemia».
Il Comitato afferma che la scuola continua ad essere, ad un anno dalla pandemia, «l’unico capro espiatorio per l’andamento dei contagi nella società», mentre «il piano vaccinale del Paese resta carente ed è gravissimo che in molte regioni si stenti a far partire la vaccinazione dei docenti e del personale scolastico e degli anziani, misure che garantirebbero le scuole in presenza e in continuità».
Nelle Marche ha preso avvio oggi la vaccinazione del personale scolastico (docente e ata) nei 15 punti vaccinali della Regione: al personale del mondo della scuola fino ai 64 anni di età verrà somministrato il vaccino AstraZeneca.
«Ci aspettiamo che pretenda il completamento della vaccinazione del personale scolastico nell’arco di tempo di chiusura della scuola in presenza, e che questo arco di tempo non superi le due settimane – scrivono nella mail indirizzata al nuovo ministro dell’Istruzione -. Ci aspettiamo che il suo Ministero si attivi con i colleghi di Governo perché sia garantita la scuola in presenza per i figli e le figlie di lavoratori e lavoratrici essenziali, e che in questa categoria faccia inserire tutti i docenti e tutte le docenti».
Poi la richiesta del superamento delle numerose problematiche che attanagliano il mondo della scuola, al di là della pandemia: come le classi pollaio (mettendo un tetto massimo di 20 alunni per classe), la dispersione scolastica con dati elevati rispetto agli altri Paesi Ue, un piano di assunzioni e di stabilizzazione del precariato.