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Riforma della sanità sotto esame in Regione. Intanto bocciato l’emendamento dem sul fine vita

Dibattito fiume in Aula per la legge di riforma della sanità regionale. 170 gli emendamenti presentati, bocciato quello sul fine vita

Il consiglio regionale delle Marche
Il consiglio regionale delle Marche

ANCONA – Discussione fiume nella seduta di ieri, iniziata in mattinata e terminata nel tardo pomeriggio. Sul ‘tavolo’ i 167 emendamenti dell’opposizione, di cui oltre 100 dal Pd, 42 da Rinasci Marche e il resto dal Movimento 5 Stelle, una mole ingente che ha provocato la reazione della maggioranza con il consigliere (FdI) Andrea Putzu che in Aula ha affermato che avrebbero dovuto essere discussi in Commissione, mentre dal canto suo il Pd si è difeso dalle accuse di ostuzionismo.

L’esame dell’articolato della legge è andato avanti per ore e la seduta, la terza di questa settimana dedicata alla riforma della sanità regionale, si riaggiorna anche nella giornata di oggi per la votazione del provvedimento a partire dalle ore 10. Una legge che divide maggioranza e opposizione: critiche dal Pd secondo il quale è sbagliata la tempistica del provvedimento e prima della riforma sarebbe stato necessario lavorare al piano socio sanitario, inoltre per i dem il rischio è quello di creare una sanità di serie ‘A’ e una di serie ‘B’.

Secondo la maggioranza invece la riforma rappresenta una rivoluzione il cui obiettivo primario è quello di avvicinare la sanità ai cittadini ed evitare spostamenti per visite ed esami. Inoltre, per Fratelli d’Italia e Lega, con il superamento dell’Asur regionale e la costituzione di cinque Ast (aree sanitarie territoriali) corrispondenti a ciascuna provincia, si garantirà autonomia organizzativa ai direttori. Tra le novità della riforma, anche Marche Nord che confluirà nell’Ast di Pesaro Urbino, mentre restano l’azienda ospedaliero universitaria delle Marche e l’Inrca.

Tra gli emendamenti alla legge 128 discussi in Aula, gran parte dei quali bocciati, c’è anche quello del Pd sul fine vita, primo firmatario il consigliere regionale Fabrizio Cesetti, sottoscritto anche dai colleghi di partito Maurizio Mangialardi (capogruppo dem), Andrea Biancani, Romano Carancini, Anna Casini, Antonio Mastrovincenzo e Micaela Vitri.

I dem, con l’emendamento sul fine vita chiedevano che all’articolo due fosse introdotta una dicitura specifica nella parte in cui il servizio sanitario regionale «in coerenza e nel rispetto delle disposizioni statali vigenti» promuove «l’integrazione di cure palliative nei percorsi assistenziali per garantire continuità e appropriatezza delle cure a malati inguaribili a fine vita» e anche «l’adempimento delle disposizioni della sentenza Corte Costituzionale n. 242 del 2019 (la sentenza Cappato-dj Fabo)».

L’emendamento è stato bocciato dopo il no ad altri due emendamenti simili, sempre riferiti all’articolo 2 della legge in esame, presentati dal Movimento 5 Stelle e di Rinasci Marche che chiedevano di prevedere nel testo dell’articolato il rispetto della dignità umana e «in accordo con le scelte individuali, anche in accordo con la sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019 e dell’eventuale norma statale in materia». Il Consiglio torna a riunirsi oggi – 4 agosto – per la votazione della legge che riforma il sistema sanitario regionale.