ANCONA – Ristorante abusivo a Palombina, la Squadra amministrativa della polizia scopre tutto e stacca una multa da 5mila euro. Nei guai uno stabilimento balneare tra Ancona e Collemarino. A far scattare i controlli – stando a quanto si apprende – sarebbero state alcune segnalazioni partite proprio da alcuni esercenti della zona. Quando gli uomini della questura, rigorosamente in borghese, si sono avvicinati allo chalet, hanno notato che nel retro dello stabilimento c’era in effetti una donna intenta a preparare dei pasti.
Solo dopo si è scoperto che si trattava della moglie del titolare. I pasti erano serviti nella parte centrale dei capanni, su dei tavolini con tanto di posate e tovaglia. Peccato però che lo stabilimento non avesse alcuna licenza per la ristorazione. L’attività di ristorazione abusiva, per così dire, pare andasse avanti da diversi mesi.
La moglie del titolare, al momento del controllo, si sarebbe giustificata dicendo che era in corso un evento per cui c’erano dei festeggiamenti in atto. Ma la licenza è comunque necessaria anche per motivi di sicurezza sanitaria e di garanzia della filiera alimentare. La questura di Ancona ha quindi notificato al titolare una sanzione amministrativa pari a 5mila euro, corrispondente alla violazione della legge regionale sul commercio (la numero 22 del 2021).
Gli atti sono stati trasmessi al Comune, che adotterà i provvedimenti di competenza nei confronti dell’esercizio, per evitare una prosecuzione dell’attività abusiva. Pochi giorni fa, invece, il titolare di un altro stabilimento (un noto locale), sempre a Palombina, era stato multato con 10mila euro di sanzione per avere impiegato nel proprio locale quattro dipendenti in nero e per pagare uno di loro in contanti, in violazione delle normative vigenti. In quel caso, oltre alla polizia, era intervenuta anche la Guardia di finanza (clicca qui).