ANCONA – «Abbiamo una Tac a 64 strati, molto performante, in grado di eseguire imaging assolutamente all’altezza della situazione». Così il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi, descrive la sala Tac esterna allestita in un container nel parcheggio del Pronto Soccorso del nosocomio regionale di Torrette, dove solo un anno fa era presente un ospedale da campo.
La Tomografia Assiale Computerizzata, questa la definizione completa dell’apparecchiatura che esegue diagnosi per immagini, sarà dedicata ai pazienti positivi al covid ricoverati e per quelli che accedono al Pronto Soccorso.
Caporossi ha spiegato «abbiamo posizionato la Tac, strumento di diagnostica elettiva più importante per il covid, in una posizione contigua e in progressione all’arrivo dei pazienti in camera calda e al Pronto Soccorso» così da garantire percorsi completamente separati per i pazienti Covid e non Covid, già dalla fase degli accertamenti. «Tra le poche in Italia» allestite in un container posto davanti al Pronto Soccorso e collegata con l’ospedale, nel punto centrale di snodo tra il percorso d’ingresso e di uscita delle ambulanze.
Un percorso «realizzato a tempo di record», come ha fatto notare Caporossi, precisando che il container ospiterà anche un ecografo. La Tac, in funzione 24 ore su 24, sarà attiva già dal pomeriggio di oggi, dapprima con i pazienti non positivi al virus, per poi iniziare la sua attività con i positivi già da domani.
Il nuovo macchinario acquisito in locazione dalla direzione ospedaliera al costo di 150mila euro, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti, Arturo Pasqualucci, direttore sanitario e da Andrea Giovagnoni, direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche, alla presenza di Aldo Salvi, direttore del Dipartimento d’Emergenza Urgenza e Susanna Contucci, primario del Pronto soccorso. Presente anche l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che ha incontrato i giornalisti prima di partire per la seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla pandemia.
La strumentazione consentirà di eseguire 20-30 esami diagnostici al giorno, come ha spiegato il professor Gabriele Polonara, primario della Clinica Neuroradiologica. Nella sala Tac opereranno un medico radiologo, un tecnico di radiologia e un infermiere: le squadre si alterneranno su quattro turni da sei ore, tre delle quali saranno svolte nell’area covid (appunto la sala tac esterna) e altre tre nell’area non covi, così da non sovraccaricare i sanitari, visto che il lavoro nelle aree covid è più usurante.
Il professor Andrea Giovagnoni ha spiegato che la radiologia «è il punto di partenza per scegliere la strada e la terapia per i pazienti» oltre che «per dare una prognosi».