ANCONA – Prende il via da oggi, tra l’incognita legata ai rincari e il commercio online che spopola, l’appuntamento commerciale più atteso dell’anno: la vendita di fine stagione. Il saldi 2023 partono all’insegna delle grandi aspettative per i commercianti marchigiani, nonostante la concorrenza dell’online che grazie alla pandemia di Covid ha conquistato fette di mercato. Ma anche i consumatori sperano di fare l’affare e di acquistare il loro oggetto dei desideri.
«Saranno tre giorni di grandi saldi – dice il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco -. Invito i marchigiani a recarsi nei negozi della propria città». Polacco prevede «un incremento delle vendite dell’10% rispetto all’anno scorso», una previsione confortata «dal grande movimento che abbiamo potuto vedere a Natale. Siamo convinti che andrà bene e ci sarà un buon giro d’affari».
Sempre più famiglie optano per gli acquisti online per cercare di risparmiare, questo fenomeno quanto rischia di ‘mortificare’ i saldi nei negozi tradizionali?
«Con il Covid il commercio online ha guadagnato quote di mercato anche per quanto riguarda i prodotti più tradizionali, ma dall’estate stiamo registrando una riscossa dei negozi sotto casa e delle attività fisiche con un bel riscontro di presenze. La gente ha voglia di tornare a comprare nei negozi, soprattutto moda ed enogastronomia, mentre per alcuni prodotti, soprattutto tecnologia e bricolage il commercio online continua ad avere una certa penetrazione di mercato. Occorre però fare un distinguo per quanto concerne il settore bricolage, perché per alcuni prodotti è necessaria una consulenza e quindi i ferramenta hanno riconquistato le loro quote di mercato. In linea generale i negozi ‘fisici’ hanno ripreso quota e stiamo tornando ai livelli pre-pandemia».
Quale pensa che potrà essere l’oggetto del desiderio di questi saldi 2023?
«Sicuramente il capospalla, un capo molto gettonato nei saldi invernali e per quello che abbiamo potuto vedere sotto Natale lo sarà anche quest’inverno. Cappotto, ma anche piumino, si cerca l’affare su questi articoli che solitamente hanno prezzi più elevati».
Visto che le Marche sono leader nell’abbigliamento, nella calzatura e nella pelletteria, esiste un’attenzione da parte dei consumatori ai prodotti marchigiani? Sono richiesti nei negozi?
«C’è una grande attenzione alla marchigianità dei prodotti specie sul versante enogastronomico, ma per quanto concerne i prodotti in saldo il concetto di territorialità viene superato dalla voglia di togliersi un desiderio, di acquistare un capo o un oggetto che si vuole avere ma che non ci si può permettere a prezzo pieno. L’attenzione alla marchigianità si esprime soprattutto acquistando nel negozio del propria città».