ANCONA – È un avvio lento per il settore della moda quello dei saldi: ad una settimana dalla partenza c’è poco entusiasmo. «La partenza è a rilento – dice Chiara Pellegrini, del Lido Settantaquattro Moda a Senigallia – e anche il mese di dicembre è stato poco entusiasmante e sottotono rispetto agli anni scorsi».
La titolare dell’attività di moda artigiana, spiega che «c’è poca affluenza e c’è poco movimento in giro, anche se chi entra alla fine acquista, ma c’è da sottolineare che per noi artigiani i saldi sono un grande sforzo. Il settore moda è penalizzato: molte persone rinunciano al superfluo. Mentre i ristoranti sono sempre pieni, molti negozi moda sono quasi vuoti- fa notare – probabilmente le persone tendono a mettere i capi dell’anno scorso».
Pellegrini fa sapere di aver organizzato l’attività anche con una ‘vetrina’ sia sui social che con e-commerce: «Il capo buono però lo vengono a comprare qui, nel punto vendita, non lo acquistano online». A confermare il trend in flessione è anche Massimiliano Santini, direttore della Cna Ancona: «Per quanto riguarda la moda i saldi registrano una lieve flessione rispetto all’anno scorso, dell’ordine di un -10% circa – spiega -. La moda si sta polarizzando sempre di più sulla fascia dell’alta moda, come le boutique, che mantengono la loro clientela, e sulla fascia bassa del mercato, il pret a porter».
In questo contesto «a risentire di più della flessione – dice Santini – è la fascia media che fa fatica a reggere. Invece la moda sportiva e la moda bambini tiene bene. In ogni caso – conclude – tutte le attività si sono organizzate con una pagina social e un sito online: i clienti prima guardano su questi canali e poi vanno in negozio per acquistare, ormai è una dinamica consolidata».