ANCONA – Saldi al via nelle Marche. Oggi 6 luglio scatta l’atteso appuntamento per consumatori e negozianti che sperano di risollevare una stagione che dal punto di vista dello shopping estivo di fatto non è ancora entrata nel vivo. «Non partiamo sotto buoni auspici – dice Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche – a causa del tempo e della stagione turistica che è partita solo in alcune zone, mentre in altre è ancora indietro».
Polacco spiega che se in località come Senigallia e la Riviera del Conero i turisti hanno già fatto la loro comparsa, «in altre località la situazione è meno positiva e rispetto all’anno scorso ci sono un 10% di presenze in meno. Speriamo che dalla prossima settimana ci sia una ripresa positiva». Tra le temperature più rigide degli ultimi giorni e la mucillagine che ha fatto la sua comparsa in mare «non c’è quella spinta agli acquisti che ci aspettavano».
Oltre alla situazione già descritta c’è anche la crisi che sta interessando il settore moda sia dal punto di vista della produzione che del commercio al dettaglio. «Siamo ottimisti che i saldi diano una boccata d’ossigeno al settore che è fortemente in ritardo, speriamo che sia solo l’attesa dei saldi». Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio Marche quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 190 euro, ovvero 86 euro pro capite. La stima del giro d’affati nelle Marche ammonta a 135 milioni. Un’occasione per acquistare il capo dei propri sogni a prezzi più vantaggiosi.
Se l’abbigliamento e le calzature fino a qualche anno fa erano in cima alla lista dei desideri degli italiani, negli ultimi anni questa voce di spesa ha compiuto uno scivolone verso il basso. Sono cambiate le abitudini e le priorità di acquisto. «Non navighiamo in buone acque – dice Ubaldo Traini del negozio di moda Tutti i Tipi – , le persone hanno perso potenzialità d’acquisto e non riescono più ad arrivare a fine mese: lo vediamo in negozio, gli acquisti avvengono all’inizio del mese, poi si ferma tutto».
Secondo il commerciante le famiglie hanno perso potere d’acquisto a causa dei rincari generalizzati che vanno dai mututi alle altre voci di spesa correnti. «Invece di comprare vestiti e scarpe – prosegue – le persone preferiscono spendere per altre cose, per il ristorante, le vacanze, la cura personale, l’elettronica, gli smartphone, e quindi quando acquistano si orientano su capi e scarpe più economici. Ma in linea generale prima di spendere in moda ci pensa sopra più volte».
Secondo il commerciante però gli sconti fra il 20 e il 40% potranno dare una spinta al settore «incentivando le persone ad approfittare dei saldi per acquistare ciò di cui hanno bisogno e che fino ad ora non hanno acquistato perché ci sono meno soldi a disposizione». A penalizzare sono anche gli acquisti sulle piattaforme di e-commerce che «con la pandemia hanno avuto un’esplosione».