ANCONA – Sulla nomina del nuovo direttore del Dipartimento regionale Salute, Antonio Draisci, è «incomprensibile la scelta fatta da Acquaroli». Lo dice la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi. «Nulla da dire sulla persona e sulla professionalità di Draisci – dice – ma si tratta di una figura prettamente amministrativa chiamata per i prossimi tre anni ad un compito ben diverso».
«Acquaroli e la sua giunta di destra – prosegue – hanno cambiato le pedine rimandando la soluzione dei problemi della sanità regionale e creando ancora più caos nel livello decisionale. Draisci, infatti, era commissario straordinario della Ast di Macerata dove lo sostituirà il dottor Armando Marco Gozzini che rimarrà comunque direttore a Torrette. Come se Torrette fosse un presidio di terzo livello dove ci si annoia e si ha tempo per fare altro».
Bomprezzi evidenzia poi come anche altri commissari straordinari sono stati chiamati a coprire territori più ampi: «Analogo discorso per il dottor Roberto Grinta, commissario straordinario dell’Ast di Fermo e nominato anche commissario straordinario dell’Ast 5 di Ascoli Piceno. Un valzer che non risolve nessuna delle criticità presenti nel nostro sistema sanitario e anzi rinvia ancora una volta la scelta della governance che dovrà prendere le decisioni opportune».
Per la segretaria regionale dei dem «è in atto una profonda crisi del sistema sanitario regionale con i pronto soccorso che non funzionano, liste di attesa lunghissime, un forzato ricorso alla sanità privata» e «si decide di lasciare sospesa ogni decisione e ogni intervento volto a migliorare efficienza e funzionalità degli ospedali marchigiani. Prorogare i commissari significa tenere sospesa ogni riforma e lasciare operatori e cittadini abbandonati a loro stessi».
«Acquaroli continua a non prendersi le responsabilità che gli competono – dice -, rimescola i commissari e confonde le scelte politiche con quelle tecniche. Ben altro diceva in campagna elettorale dove prometteva rapide e facili soluzioni ai problemi della nostra sanità. Ogni giorno di ritardo – conclude – ha ripercussioni sulla salute dei marchigiani che presto gli presenteranno il conto».