ANCONA – Sanità in fibrillazione nelle Marche in vista dell’approvazione del piano socio sanitario regionale. Questa mattina – sabato 15 luglio – ad Ancona la manifestazione regionale promossa dai sindacati confederali, Cgil, Cil e Uil. Nel capoluogo marchigiano è attesa una ventina di pullman provenienti da tutta la regione per protestare al motto di ‘Salviamo la sanità marchigiana’.
Sindacalisti, lavoratori della sanità e pensionati si ritroveranno alle 9 nella centralissima piazza Cavour per poi procedere in corteo lungo il viale della Vittoria fino ad arrivare al Monumento ai Caduti al Passetto, in piazza IV Novembre, dove si susseguiranno diversi interventi e ci sarà spazio anche per uno spettacolo teatrale. A guidare il fonte della protesta i tre segretari generali Giuseppe Santarelli (Cgil Marche), Sauro Rossi (Cisl Marche) e Claudia Mazzucchelli (Uil Marche).
Obiettivo della manifestazione è quello di accendere i riflettori sulle criticità che attanagliano il sistema sanitario regionale, fanno sapere gli organizzatori, dalle liste di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici fino alle attese nei pronto soccorso, dalla carenza di personale (medici, infermieri e Oss) ne3gli ospedali e nella medicina territoriale, che costringe a turni pesanti il personale, ad una gestione della sanità che i sindacati definiscono «inefficiente», mettendo in luce la «mancanza di interventi concreti».
Cgil, Cisl, Uil, al fianco dei lavoratori e dei cittadini, chiedono alla Regione un deciso cambio di rotta, ricordando che la salute è «un diritto fondamentale della persona e la qualità della sanità di una regione è un indicatore del benessere e della civiltà di una comunità».
Tra le critiche mosse dai promotori della manifestazione quella che il piano socio sanitario, che dovrebbe andare in discussione in Consiglio regionale ad agosto, non dia risposte alle «tante criticità presenti» e che per le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità non ci sia un chiaro progetto di sviluppo. Nodi per i quali i sindacati hanno deciso di manifestare e per i quali chiedono risposte alla Regione.