ANCONA – «La carenza di medici nelle Marche? Ne mancano almeno 200». A fornire «una stima in difetto» è Ketty Pesaresi, segretaria regionale Cgil Medici. Dopo che all’ospedale regionale di Torrette è emerso il ‘caso’ in Ematologia dove con una lettera aperta rivolta ai pazienti alcuni operatori hanno segnalato la riduzione di posti letto in Clinica da 12 ad 8 dal primo giugno.
Ma quello in Clinica di Ematologia a Torrette, secondo la sindacalista «è solo l’effetto visibile di un fenomeno molto diffuso, che coinvolge non solo l’area ospedaliera, ma più di tutto la medicina territoriale». L’area dove c’è una maggiore carenza di medici, dice, è appunto la medicina territoriale, la medicina generale, i consultori, l’area della prevenzione, in emergenza – urgenza, c’è una enorme carenza, ma è anche difficile avere un dato preciso, e inoltre, della carenza in queste aree si parla poco, si discute soprattutto della carenza di medici per quanto riguarda l’area delle prestazioni».
In realtà, secondo Pesaresi, il sistema è collegato e la carenza in medicina territoriale «si ripercuote anche sull’emergenza – urgenza e sulle liste di attesa che rappresentano solo la punta dell’iceberg: la grave carenza di medici pesa sugli ospedali, sui pronto soccorso, ma anche sugli stessi reparti, dove molti ricoveri potrebbero essere evitati ricostruendo il sistema della medicina territoriale e con una buona medicina di prossimità». Una carenza, quella dei medici, che si somma a quella degli infermieri, ancora più nutrita.
Servono risorse, spiega, assunzioni di personale, imbrigliati dai tetti di spesa, inoltre «il Pnrr purtroppo, se riusciremo ad attuarlo, verrà declinato solo sulle strutture e non sul personale, che possiamo aspettarci allora?». Anche per queste ragioni la Cgil è in fase di mobilitazione nazionale e per il 15 giugno davanti all’ospedale regionale di Torrette è in programma una manifestazione che sarà seguita da una assemblea promossa da Cgil, Cisl, Uil e dall’Intersindacale della dirigenza medica.
«Non una protesta – chiarisce – occorre comprendere che servono soluzioni, e che, ad esempio, per limitare il problema delle liste di attesa bisognerebbe guardare anche l’adeguatezza delle prestazioni, molte spesso non sono neanche necessarie».