Ancona-Osimo

Sanità privata riabilitativa, i sindacati: «Stipendi fermi al 2009». Manifestazione davanti alla Regione per il rinnovo del contratto

Nelle Marche sono circa 2.500 - 3mila i lavoratori delle strutture sanitarie private accreditate interessati alla questione. Infermieri, Oss e soprattutto fisioterapisti che guadagnano meno, a pari mansioni, dei colleghi del settore pubblico

Manifestazione sindacati sanità privata

ANCONA – Fischietti e striscioni in mano, i lavoratori della sanità privata riabilitativa si sono ritrovati davanti alla Regione (Palazzo Leopardi) ad Ancona, gomito a gomito con i sindacati (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, fermo al 2013.

Nelle Marche sono circa 2.500 – 3mila i lavoratori delle strutture sanitarie private accreditate interessati alla questione, infermieri, Oss e soprattutto fisioterapisti, i quali guadagnano «intorno ai 300-400 euro in meno al mese» rispetto ai colleghi che lavorano nel settore pubblico, pur a parità di mansione, spiega il segretario generale Fp Cgil Marche Matteo Pintucci. «Il contratto nella parte normativa è fermo al 1° gennaio 2013 – prosegue Pintucci – mentre la parte economica è ferma al 2009».

Proprio ieri sera Aris ha convocato le strutture nazionali per avviare le procedure di rinnovo del contratto nazionale, «questo è un elemento importante» osserva Pintucci, i sindacati però chiedono l’intervento della Regione e in mattinata è previsto un confronto con il direttore del Dipartimento Salute, Antonio Draisci. «La Regione – sostiene il segretario generale Fp Cgil Marche – deve esercitare un ruolo in questa situazione che grida vendetta». Mentre «il contratto della sanità riabilitativa privata è fermo il sistema pubblico ha già visto il rinnovo – conclude – questo garantisce anche una prospettiva» ai lavoratori.

Il segretario generale Cisl Fp Marche, Luca Talevi: «Chiediamo con forza il rinnovo del contratto nazionale del lavoro scaduto da 15 anni e alla Regione Marche di farsi portavoce con tutte le strutture private della sanità marchigiana affinché si possa avviare la contrattazione decentrata di secondo livello in grado di dare ossigeno ai lavoratori, così che i loro stipendi depauperati da 15 anni di mancanza di controllo e da un’inflazione sempre più alta»-

Cisl Fp evidenzia la necessità di «iniziare a riconoscere la professionalità» di questi lavoratori che operano nella riabilitazione. «Il percorso lo vediamo lungo e tuortuoso – prosegue Talevi – ecco perché chiediamo alla Regione Marche un rapido intervento sia presso le strutture marchigiane private sia anche all’interno della conferenza Stato Regioni».

Il segretario generale Uil Fpl Marche, Marcello Evangelista, sottolinea che «non può essere che la sanità abbia lavoratori di serie A e di serie B». Secondo il sindacalista «la Regione deve cercare di mettere Aris e parte datoriale attorno ad un tavolo per arrivare al rinnovo del contratto» ma deve anche «controllare i carichi di lavoro, l’assistenza, i minuti assistenziali» in modo da eliminare disparità e «gap salariale» tra lavoratori privati e pubblici.

Per i sindacati infatti «dal 2012» i lavoratori della sanità privata riabilitativa «vivono un pesante peggioramento delle condizioni di lavoro» con «aumento delle ore di lavoro e interruzione degli aumenti salariali legati all’anzianità» e una «forte riduzione dei salari per i neoassunti».

Inoltre, evidenziano che «mentre i salari si sono abbassati, i “ristori” della Regione Marche per le prestazioni sanitarie dei privati che vengono erogate per il Servizio Sanitario Regionale sono rimasti gli stessi, aumentando così i profitti».

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