Attualità

Sanità: «Per gli eroi più soldi e meno gloria». Ad Ancona la protesta di infermieri, Oss e ausiliari dell’Ascolano

Il personale del comparto dell'Area Vasta 5 guidato dalle tre sigle sindacali, Nursind, Nursing-Up e Usb, ha manifestato davanti alla regione per chiedere che i fondi contrattuali, che in Av5 sono più bassi, vengano parificati

ANCONA – «Per gli eroi più soldi e meno gloria». È uno degli slogan che campeggiava questa mattina al presidio di protesta dei lavoratori del comparto dell’Area Vasta 5 che hanno manifestato davanti alla Regione, di fronte alla sede del Consiglio regionale (Palazzo Leopardi), per accendere i riflettori sulla loro situazione.

Tanti i temi sul tavolo, dalla questione delle risorse, con i fondi di produttività del 2021 di cui chiedono la restituzione e con i fondi contrattuali più bassi delle altre Aree Vaste, a quella della carenza di personale ai precari di cui chiedono la stabilizzazione (sono 200 le persone con contratto in scadenza al 31 dicembre). Bandiere in mano a guidare il fronte della protesta tre sigle sindacali: Nursind, Nursing-Up e Usb che hanno indetto per la giornata di oggi – 16 dicembre – uno sciopero di 24 ore.

I sindacati hanno elaborato un documento inviato alla Regione nel quale hanno messo nero su bianco le loro richieste in 24 punti.

Mauro Giuliani del sindacato USB di Ascoli Piceno spiega «le cose che non vanno sono moltissime a partire dal fatto che abbiamo la produttività del 2021 che è stata decurtata di 495mila euro. La Regione Marche si era impegnata a ridarci questi soldi, ma a tutt’oggi questi soldi i lavoratori non li hanno in tasca». Ad essere interessati dallo sciopero sono infermieri, Oss e ausiliari. «I blocchi operatori dell’ospedale di Ascoli e San Benedetto garantiscono solo le urgenze – aggiunge -, questo significa che l’adesione allo sciopero è stata molto alta e che la protesta è stata accolta da molti lavoratori».

Al centro Mauro Giuliani del sindacato USB di Ascoli Piceno

Una decurtazione, spiega, avvenuta perché «erano terminati i ‘fondi del disagio’ con cui vengono pagate le indennità di malattie infettive, notturne e festive. In Area Vasta 5 abbiamo i fondi più bassi di tutte le Aree Vaste delle Marche, di quasi mille euro pro capite e questo significa che su 2mila dipendenti nell’Area Vasta 5 il fondo è inferiore di quasi 2milioni di euro e questa cosa la Regione Marche la deve assolutamente rimettere a posto perché non è possibile che gli stessi lavoratori guadagnino di salario accessorio meno di quello c he guadagna lo stesso lavoratore delle altre Aree Vaste».

Maurizio Pelosi del sindacato Nursind di Ascoli Piceno

Maurizio Pelosi del sindacato Nursind di Ascoli Piceno evidenzia che si tratta del «primo sciopero aziendale delle storia, riguardante la sola area di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Siamo i più poveri delle Marche, la Regione non ci da risposte e non ci sta pagando né festivi, né straordinario, né buono pasto a causa dei fondi più bassi. Siamo molto delusi da questa azienda, dalla Regione e dall’Asur, vogliamo essere parificati agli altri colleghi delle Marche e che siano rimpinguati i nostri fondi».

Il sindacalista annuncia «se non ci saranno risposte andremo avanti con le manifestazioni, non ci fermiamo qui, anche perché questo è un tema molto sentito dai lavoratori del comparto dell’Area Vasta 5».

Roberto Tassi del Nursing-Up di Ascoli Piceno

Roberto Tassi del sindacato Nursing-Up di Ascoli Piceno chiediamo responsabilità da parte dell’amministrazione regionale e da parte dell’amministrazione di Asur. Il problema della sperequazione del fondo è un problema annoso che si perpetra ormai da tempo e noi siamo il territorio più colpito, per questo chiediamo che venga applicata la legge regionale 8 del 2017 che prevede un equilibrio dei fondi in tutte le Marche. Chiediamo il giusto rispetto per gli infermieri e gli altri professionisti della salute che da troppo tempo si spendono con spiriti di abnegazione, anche nella gestione della pandemia».

Il sindacalista fa notare che «i carichi di lavoro che dobbiamo sostenere giornalmente sono eccessivi e non viene attuata sul nostro territorio la mobilità regionale e interregionale: c’è una graduatoria di concorso che sta per scadere e chiediamo che venga prorogata».