ANCONA – Sanità marchigiana nel mirino della Lega. Nelle giornate che precedono il voto in Aula del piano sociosanitario regionale che si terrà il 4 febbraio, si riaccendono altri due fronti di polemica: uno riguarda la mensa dell’ospedale di Torrette e l’altro la determina 742 che riorganizza l’assetto dell’Asur Marche. Ma andiamo per gradi.
A riaprire la questione pasti a Torrette è il consigliere regionale della Lega Sandro Zaffiri che dopo l’interrogazione presentata nel maggio scorso punta nuovamente il dito contro l’appalto sul servizio ristorazione, lamentando la lunghezza dell’iter avviato nel 2010. Inoltre il capogruppo della Lega aveva riacceso i riflettori sul fatto che la cucina interna «appena ristrutturata è ancora ferma al palo, e per il passaggio al vassoio personalizzato servirebbero ulteriori due milioni milioni di euro di risorse di servizi pubblici». A non piacere a Zaffiri anche il fatto che i pasti arrivino da fuori regione.
Il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi replica precisando che dall’avvio dell’iter «nel 2010 (ma il progetto ha origini più remote), nel 2016 (in realtà dopo) la attuale direzione ha chiuso ogni pendenza precedente (senza oneri aggiuntivi) ed entrando finalmente in possesso dei locali solo successivamente al collaudo, a giugno 2018».
«Nel frattempo – prosegue il direttore generale – è stato avviato un percorso interno per una rivalutazione complessiva delle modalità organizzative e gestionali del servizio ristorazione, che ha condotto, dopo attenta analisi, alla scelta della completa esternalizzazione del servizio con contestuale passaggio al sistema del vassoio personalizzato» e dei pasti preparati freschi nella nuova mensa.
Caporossi spiega che la gara verrà pubblicata entro metà febbraio e che il costo dei lavori di ristrutturazione ammonta a circa 1.300.000 euro, ovvero un 6% sull’importo complessivo di base della gara, pari a circa 21.000.0000. Ma Caporossi ribatte anche alle accuse relative alla proroga del contratto per il gestore che che si occupa della fornitura dei pasti in ospedale spiegando che «è stata indetta una apposita procedura di gara “ponte” il cui contratto potrà “essere cessato in qualunque momento, allorché sarà avviato l’appalto “principale”».
Si unisce alla replica anche il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona Antonello Maraldo: «In un contesto normativo e di complessità della materia degli appalti – precisa -, vorrei far rilevare come nel solo anno 2018 i servizi aziendali preposti , abbiano avviato 46 nuove gare, alcune di grande complessità. Anche il servizio di ristorazione arriverà in porto secondo i dettami della legislazione vigente con soddisfazione di tutti. Ecco perché è un vero peccato che si possa inquadrare così l’iter amministrativo che i nostri servizi, molto efficienti, con abnegazione ogni giorno portano avanti».
L’altro fronte della polemica riguarda invece la determina 742 varata il 31 dicembre scorso dalla Direzione regionale Salute per riorganizzare l’assetto dell’Asur Marche. Dopo che nei giorni scorsi erano praticamente insorte pressoché tutte le sigle sindacali, il direttore generale Nadia Storti aveva messo in standby la questione «fino al completamento del percorso attuativo del nuovo Contratto Collettivo Nazionale dell’area sanità».
Un’apertura che aveva soddisfatto Anaao Assomed, ma non l’Intersindacale, costituita da Fvm, Cimo, Cgil, Cisl, Uil, Fassid, Fessmed, e Anpo, sigle che si erano unite per dare maggior forza alla richiesta di revoca della determina che comporterebbe il taglio di «130 incarichi di struttura». Parallelamente c’è anche l’altra vertenza che riguarda il rinnovo dei contratti collettivi integrativi per i quali i sindacati lamentano di aver chiesto già da tempo all’Asur Marche i dati sulla costruzione dei Fondi contrattuali e dei residui dal 2010 al 2019.
Per discutere di questi temi il 29 gennaio si è tenuto un incontro fra sindacati e vertici Asur nel quale è stata accolta la proposta avanzata dall’Intersindacale ovvero la revisione della determina 742 «attraverso le proposte che faranno i sindacati, al fine di recuperare il mancato confronto dovuto ai tempi ristretti con cui l’Asur ha dovuto adottare l’atto» spiega l’Intersindacale in una nota. Inoltre «la direzione generale si è impegnata a valutare le osservazioni che le organizzazioni sindacali presenteranno sulla determina 742 nell’arco di 10 giorni, cui seguirà un calendario di 3 incontri conclusivi da tenersi nel mese di marzo».
Per quanto riguarda i contratti integrativi invece verrà convocato un tavolo tecnico in Asur entro 30 giorni. L’obiettivo è quello di corrispondere il saldo dei contratti collettivi integrativi 2018 e l’acconto su quelli del 201919 «con il primo stipendio utile dopo la sottoscrizione definitiva».
Una apertura, quella della dirigente dell’Asur Marche, Nadia Storti, per la quale la vice presidente Fvm (Federazione Veterinari Medici) Marche, Alessandra Moraca, chiede «riscontri oggettivi, perché si tratta di questioni che aspettano da anni e che non è più possibile rinviare», ma evidenzia anche da parte dell’Intersindacale «la massima disponibilità al confronto».