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Sanitari no-vax, linea dura a Torrette. Scattano i primi provvedimenti

La direzione ospedaliera ha istituito una commissione con il compito di valutare le singole posizioni dei sanitari che hanno scelto volontariamente di non vaccinarsi contro il Covid-19

Torrette

ANCONA – È linea dura all’ospedale regionale di Torrette sui sanitari no-vax. L’Azienda Ospedaliera ha istituito una commissione multidisciplinare con il compito di valutare le singole posizioni dei sanitari che hanno scelto volontariamente di non vaccinarsi contro il Covid-19, nonostante l’obbligo introdotto dal decreto legge (del 1 aprile di quest’anno).

La procedura per la gestione dei dipendenti degli Ospedali Riuniti di Ancona non vaccinati è stata varata ieri e già oggi sarà recepita con una determina aziendale, dopo l’invio alle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) e ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls).

La commissione, costituita da 5 membri, dovrà identificare quelle posizioni lavorative a basso rischio di diffusione del contagio dove collocare gli operatori vaccinati.

Ma chiaramente si tratta di un numero estremamente esiguo di posti dove poter ricollocare i dipendenti “ribelli”, non in regola con l’obbligo vaccinale: sono infatti pochi i ruoli in cui non c’è contatto interpersonale all’interno di una struttura ospedaliera e dove non c’è rischio di diffondere il virus.

Una volta redatto l’elenco delle possibili destinazioni e ricevute dall’Asur le raccomandate con i nominativi, i sanitari no-vax saranno posti in ferie d’ufficio. E nella giornata di ieri sono arrivate già le prime sei lettere relative ai dipendenti verso i quali scatteranno i primi provvedimenti a partire dai primi giorni della prossima settimana.

Antonello Maraldo, direttore amministrativo di Torrette

«Prima di sospendere proviamo a ricollocare» dichiara il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona, Antonello Maraldo, «ma dove non è possibile si procede alla sospensione, dopo aver fatto una scrematura a monte. Il medico competente – spiega -, nell’ambito della procedura, dovrà accertare la compatibilità sanitaria e l’anzianità del dipendente da ricollocare, ma credo che saranno più le sospensioni dei ricollocamenti, perché le posizioni non a rischio sono veramente poche in ospedale».

Ad una prima stima i sanitari, inclusi i tecnici e l’altro personale soggetto ad obbligo vaccinale, a rischio sospensione a Torrette potrebbero oscillare dai 60 ai 90 al massimo e i no-Vax sono più numerosi nel comparto, ovvero tra le schiere degli infermieri, ausiliari e Oss, più nutrite rispetto a quelle dei medici.