ANCONA – «Si rinnova l’invito a tutti gli operatori di interesse sanitario che svolgono la propria attività nell’ambito dell’AUO (Azienda Universitaria Ospedaliera, ndr) che non siano già vaccinati, e nei confronti dei quali non sussistano più temporanee ragioni ostative legate al proprio stato di salute, a prenotarsi presso il punto vaccinale aziendale». Si legge così in un passaggio della lettera inviata mercoledì dalla direzione aziendale degli Ospedali Riuniti di Ancona ai propri dipendenti per ricordare di mettersi in regola con l’obbligo vaccinale.
All’ospedale regionale di Torrette, la percentuale di sanitari non vaccinati ammonta a circa il 5% dei dipendenti, ma analizzando il dato relativo agli infortuni legati alle infezioni da covid-19 emerge che in realtà si tratta di una quota ridotta: da ottobre 2020 a marzo 2021, sono 150 gli operatori sanitari di Torrette che hanno contratto il virus e che quindi, per ora, non sono obbligati a vaccinarsi, ma trascorsi i sei mesi dalla malattia dovranno procedere all’immunizzazione con il siero anti covid.
Tolta questa quota resterebbero tra le 250 e le 300 unità da vaccinare, ma di queste alcune occorre tenere conto di chi non ha un obbligo vaccinale, ovvero quei dipendenti che hanno patologie incompatibili con la vaccinazione e di coloro che sono in aspettativa.
Già il 2 aprile scorso l’Azienda aveva inviato una comunicazione per informare il personale dell’introduzione dell’obbligo vaccinale contro il covid-19, ma visto che la percentuale dei non vaccinati è ancora intorno al 5% la direzione di Torrette è tornata alla carica.
«Stiamo costantemente sollecitando il personale attraverso comunicazioni generalizzate – spiega il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona, Antonello Maraldo – e abbiamo di recente ricordato le potenziali responsabilità civili, penali, contabili e disciplinari che possono loro derivare: nell’ipotesi in cui un paziente si ammali di covid-19 e decida di citare l’Azienda in giudizio, potrebbe anche citare il dipendente che non ha adottato le idonee misure di prevenzione».
Lo step successivo all’avviso prevede in linea teorica un’accertamento amministrativo da parte di Asur Marche tramite l’acquisizione degli elenchi ufficiali dei sanitari non vaccinati che verranno contattati per “giustificarsi” della mancata vaccinazione. Nei confronti dei sanitari non vaccinati l’Azienda può procedere a forme di ricollocazione, demansionamento oltre che alla sospensione, «ma allo stato attuale – chiarisce Maraldo – mancano le condizioni giuridiche». La Regione Marche sta lavorando per redigere linee guida sulla questione.
Intanto il 18 maggio entrerà in funzione il nuovo punto vaccinale ospedaliero dell’Aula Totti nei pressi dell’ingresso dell’ospedale. Uno spostamento reso indispensabile dalla necessità di lasciare i locali al centro Nemo così da riprendere le proprie attività nell’ambito della cura delle persone affette da Sla e altre malattie neuromuscolari. Qui continueranno ad essere vaccinate le persone che necessitano di una procedura di immunizzazione in ambiente ospedaliero a causa delle patologie di cui sono affette. Il ritmo di vaccinazione giornaliero sarà di 450 persone.