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Sara Galassi prima donna alla guida di Fiom Cgil Ancona: «Tante sfide, la crisi mette a rischio molte aziende. Temiamo nuove vertenze»

Galassi è la prima donna nelle Marche a guidare i metalmeccanici, un compito importante che arriva in una fase storica complessa. A preoccupare soprattutto la vertenza Whirlpool

ANCONA – Le vertenze, il quadro economico e politico, sono queste le sfide che la nuova segretaria provinciale della Fiom Cgil, Sara Galassi, sente come più pressanti. Galassi è la prima donna nelle Marche a guidare i metalmeccanici, un compito importante il suo, che arriva in una fase storica complessa.

«Le sfide sono tante – spiega – c’è una crisi economica enorme che mette a rischio moltissime aziende» in un territorio già provato. La vertenza che preoccupa maggiormente la sindacalista è quella della Whirlpool, specie dopo che l’azienda «ha annunciato di voler abbandonare l’Europa. Questo provocherà gravi ripercussioni occupazionali sul territorio del fabrianese», un’area già flagellata dalla ‘crisi del bianco’.

Sara Galassi insieme a Tiziano Beldomenico Fiom Cgil

L’altra questione che preoccupa la segretaria generale della Fiom Cgil Ancona è «l’enorme richiesta di ore di cassa integrazione, legata ai rincari energetici conseguenti alla guerra in Ucraina». Un tema, quello del conflitto, sul quale Fiom chiede da tempo una soluzione diplomatica. Tra le criticità Galassi annovera anche quelle della politica salariale adottata in Italia, con «i lavoratori dipendenti che continuano a perdere potere d’acquisto mentre l’inflazione galoppa e tante famiglie non riescono, pur lavorando, ad arrivare alla fine del mese: occorre intervenire in questa direzione».

Guardando a quella che è l”impresa’ più grande dell’Anconetano, ovvero il porto, Galassi rimarca che il sindacato tiene i riflettori accesi «sulle imprese che operano in subappalto» e si è impegnato sulla questione contrattuale sia con Fincantieri che con Cnr.

Galassi, vista la situazione economica, spiega di temere «l’apertura di nuove vertenze. Per ora la riduzione del lavoro e l’effetto dei rincari sono contenuti dagli ammortizzatori sociali, il nostro impegno – spiega – è quello di evitare che si perdano posti di lavoro e se le attuali condizioni non cambieranno il rischio è concreto».