ANCONA – «Chiediamo con forza al presidente Acquaroli e all’assessore all’Istruzione e alle politiche giovanili Chiara Biondi di prevedere nel Bilancio preventivo 2024, che sarà varato a breve, uno stanziamento importante e significativo» per la Legge regionale n.32 del 2018 «per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo, cyberbullismo e cyberpedofilia». La richiesta arriva dal consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo «anche alla luce» dei «nuovi dati allarmanti» evidenziati dal report di Save The Children nell’Atlante dell’Infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, diffuso in vista della Giornata Mondiale dell’Infanzia (20 novembre). Il consigliere ha depositato un’interrogazione in consiglio regionale.
Dalla fotografia scattata da Save the Children nelle Marche risulta che il 14,3% degli adolescenti tra gli 11 e i 13 anni è vittima di cyberbullismo. I dati, spiega il dem Mastrovincenzo «sono molto critici per le Marche» e «la nostra regione è purtroppo tra quelle in cui il fenomeno è più diffuso, dopo il Trentino Alto Adige insieme a Lombardia, Veneto, Friuli e Liguria. Un fenomeno preoccupante – osserva – che si sta ampliando nel corso degli anni e che va arginato il più presto possibile».
Su questo tema, spiega Mastrovincenzo, «le Marche erano state tra le prime regioni in Italia a dotarsi di una specifica legge regionale nel 2018 per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo, cyberbullismo e cyberpedofilia. Una normativa frutto di un lungo confronto, aperto e costruttivo, con le associazioni, l’Ordine degli Psicologi, il Tribunale dei Minori, la Polizia Postale, i servizi socio-sanitari e il mondo della scuola. Erano state stanziate risorse adeguate per far partire progettualità sul territorio, utili a rispondere alla forte preoccupazione di famiglie e insegnanti che spesso non sanno come far fronte a queste situazioni. La legge prevede infatti finanziamenti per interventi di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, oltre che per progetti che favoriscano l’emersione di questo fenomeno e sostengano le vittime. Con la Giunta Acquaroli, invece, tutto si è fermato e nonostante le nostre reiterate richieste, la Legge regionale n.32 del 2018 non è stata più finanziata».