ANCONA – Spazi di coworking, esposizione di opere artistiche, impianti fotovoltaici anche per la ricarica delle auto elettriche, sportelli bancomat e servizi postali. È questa la stazione del futuro, un hub a forte valenza sociale per far rinascere i piccoli borghi del cratere sismico, per renderli nuovamente attrattivi agli occhi dei giovani, per renderli funzionali agli anziani e alla popolazione che ci vive. Il progetto prenderà forma nelle stazioni di Matelica e di Urbisaglia, tra le cinque stazioni ubicate nel cratere sismico del 2009-2016 che saranno oggetto di potenziamento.
Il progetto, sviluppato dal gruppo Ferrovie dello Stato della struttura commissariale, è stato presentato oggi, 20 luglio, a Roma, nella sede del Gruppo Fs Italiane, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato tra gli altri Guido Castelli, commissario straordinario per la riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016, il vicesindaco di Matelica (Macerata) Denis Cingolani e Il sindaco di Urbisaglia (Macerata) Paolo Francesco Giubileo.
Le altre stazioni coinvolte sono quelle di Antrodoco, Popoli e Spoleto. Il progetto punta a rendere le cinque stazioni dei veri e propri “Hub”, centri vitali e attrattivi, dotati di servizi e funzioni utili sia ai residenti sia ai viaggiatori che si trovano a passare in questi luoghi. Previsto anche il rafforzamento dell’intermodalità.
«Grazie alla collaborazione tra struttura commissariale e Ferrovie dello Stato si è pensato di assegnare nuove funzioni alle stazioni del cratere – dice il commissario Castelli -. Non solo luoghi di passaggio e scambio, ma anche ambienti destinati a servizi di comunità. All’interno del piano di riparazione che stiamo realizzando non investiamo soltanto nella rete stradale: anche quella su “ferro” è fondamentale per consentire la mobilità in ingresso e in uscita con maggiore facilità. Anche questo fa parte delle azioni che hanno la finalità di sostenere lo sviluppo e contrastare lo spopolamento dei nostri territori: vivere in luoghi più connessi, accessibili e fruibili è un diritto che dobbiamo garantire alle comunità del Centro Italia».
Il progetto si aggiunge agli interventi messi in campo da Rfi (rete ferroviaria italiana) nelle stazioni delle quattro regioni coinvolte dal sisma del 2016 e del 2009 dove sono in corso interventi di miglioramento sismico, accessibilità e riqualificazione ((attenta alla sostenibilità e alla valenza storica e culturale) di 10 stazioni ferroviarie per un importo pari a 32,3 milioni di euro.