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Sostegni a bar e ristoranti marchigiani, vertice in Regione. «Incontro positivo, ora a parole seguano fatti»

Il tema dei sostegni a bar, ristoranti e locali notturni, è stato al centro dell'incontro tra il presidente del Consiglio regionale Latini, dei capigruppo e dell'associazione Brum che raggruppa oltre 200 attività

riaperture all'aperto di ristoranti, bar e locali; dehors; ristorazione; pubblici esercizi

ANCONA – Sostegni ad hoc, tarati sulle diverse attività commerciali, ma anche sulla realtà territoriale. È quanto hanno chiesto alla Regione i rappresentanti di Brum, Baristi e Ristoratori Uniti Marche, nell’incontro avuto questa mattina a Palazzo Leopardi, dove sono stati ricevuti dal presidente dell’Assemblea Legislativa, Dino Latini, e dai capigruppo, oltre che dagli assessori Mirco Carloni e Guido Castelli.

Il tema dei ristori è stato al centro del tavolo di confronto, nel quale Brum, che conta circa 200 titolari di attività sparse in tutto il territorio regionale, ha sottolineato che gli interventi governativi sono stati «intempestivi e inadeguati» come afferma Giovanna Burattini, portavoce del gruppo, che insieme ad Andrea Zarletti ha partecipato al vertice.

Incontro dei capigruppo e Latini con Brum

Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha affermato che «l’obiettivo che la Regione sta perseguendo è quello di fornire supporti concreti, ma anche una maggiore tutela di programmazione delle vostre attività per il futuro».

Le attività hanno chiesto alla Regione di fare una mappatura dei locali presenti nell’intero territorio per poi adeguare i sostegni, dal momento che come spiega la portavoce Brum «un bar non può essere equiparato a un ristorante, a un pub, né tanto meno ad un locale notturno».

«Viviamo in una regione che è la decima in Italia per densità di popolazione e tredicesima per numero di abitanti, non crediamo che la socialità nelle Marche possa essere la stessa di una metropoli come Roma, Milano o Napoli» afferma Burattini, sottolineando la necessità di tarare i ristori in base alla realtà territoriale.

Alla Regione hanno chiesto uno scostamento di bilancio e di riprogrammare la destinazione dei fondi Ue anche per «alleggerire la pressione Irap», un lavoro che «va fatto di sponda con il governo». «Prendiamo atto della volontà dell’Assemblea Legislativa e degli assessori di ascoltarci» dichiara, sottolineando che si è «creato un filo rosso» con l’ente. «L’incontro è stato positivo, ma ora alle parole devono seguire i fatti».