ANCONA – «Nessun aumento vertiginoso sulle spiagge delle Marche per ombrellone e lettini, al massimo qualche ‘ritocco’ che nella maggior parte dei casi non supererà il 10%». A tracciare il quadro è Romano Montagnoli, presidente regionale del Sib Marche, il sindacato italiano balneari, il quale spiega che «i prezzi resteranno pressoché invariati rispetto all’estate scorsa, e che i rincari seguono quelli dell’inflazione, dell’energia e soprattutto delle materie prime» che hanno fatto lievitare il costo di un letto da 120 a 160 euro.
«Chi aumenta sopra il 10% – assicura Montagnoli – lo fa perché magari ha aggiunto dei nuovi servizi o perché ha riqualificato il balneare, ma nella maggior parte dei casi gli aumenti, se ci sono, sono leggeri». Il Sib Marche evidenzia che «le indicazioni sindacali sono quelle di mantenere i prezzi su livelli eticamente corretti». Per orientare meglio i turisti e gli stessi marchigiani, secondo Montagnoli, si potrebbe pensare ad una classificazione a stelle, come avviene per gli hotel, sulla base dei servizi offerti.
Ma quanto costa andare al mare nelle Marche? Considerando che le tariffe variano in base ai servizi offerti, alla zona in cui si trova il balneare (se di pregio, vicina al centro) e dalla tipologia di struttura, generalmente per un abbonamento stagionale (ombrellone e due lettini) in prima fila a Porto San Giorgio si spendono mediamente intorno ai 700 euro, stessa cifra anche a Senigallia e Civitanova Marche.
«Molti hanno mantenuto le tariffe dell’anno scorso – dice Marco Scarpetta rappresentante del Sib di Civitanova Marche e titolare di Raphael beach – chi ha aumentato ha applicato piccoli rincari del tenore di una ventina di euro nella stagione». Claudio Pompei rappresentante del Sib di Senigallia e titolare dei Bagni Licia 99 spiega che i rincari sono legati anche all’aumento del costo del servizio di salvataggio, che «quest’anno ha subito un aumento di circa 3mila euro rispetto all’anno scorso e questo ci ha costretto ad aumentare le tariffe dello stagionale di una ventina di euro».
Le imprese balneari sono ferme dal punto di vista degli investimenti a causa della direttiva Bolkestein e anche per questo in alcuni casi «chi ha praticato qualche leggero aumento può averlo fatto anche nell’ottica del rischio di perdere la concessione. Bisogna però considerare che se un abbonamento stagionale costa 700 euro, si tratta di 7 euro al giorno (considerando 100 giorni) in pratica due persone spendono 3,5 euro al giorno per stare in spiaggia».
I prezzi sono un po’ più alti nella Riviera del Conero, meta turistica per eccellenza nella stagione estiva e ‘terra’ di Bandiere blu. Qui per il ‘famoso’ ombrellone con due lettini in prima fila, tra Sirolo, Numana e Marcelli di Numana, non si spende meno di 1.000 euro. Luca Paolillo, presidente dell’Associazione Bagnini della Riviera del Conero fa presente che «dopo la pandemia di Covid-19 i balneari hanno mantenuto il distanziamento tra gli ombrelloni. I rincari quest’anno non superano il 10% – spiega – . Per un giornaliero nella Riviera del Conero si spende tra i 20 e i 30 euro, solo in pochissimi stabilimenti si può arrivare a spendere di più, ma dipende dai servizi offerti».
Nelle spiagge delle Marche sono tanti i servizi che si possono trovare: si va dai corsi di yoga e pilates in spiaggia alla piscina, per arrivare al centro benessere all’aperto con vasche idromassaggio (tra Numana e Marcelli). A Civitanova Marche ci sono balneari che offrono musica dal vivo già nel pomeriggio. Le spiagge spesso si trasformano di sera in discoteca all’aperto, ma c’è anche chi tra i letti porta organizza l’happy hour o che consegna il pranzo direttamente sotto l’ombrellone.
Sulle spiagge gli operatori stanno preparando tutto per l’avvio della stagione: «La macchina è al lavoro, pronta per partire – conclude Montagnoli – tra l’ultimo weekend di maggio e il primo weekend di giugno saremo tutti operativi, tempo permettendo. Il 1° giugno ripartità anche il servizio di salvataggio, ci siamo quasi».