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Marche arancioni: tutto su spostamenti, negozi, sport e scuola

Da oggi, 6 aprile, le Marche tornano in zona arancione con minori restrizioni sul fronte degli spostamenti. Riaprono parrucchieri e centri estetici. Ecco le regole

ANCONA – Le Marche da oggi tornano di nuovo in zona arancione. Dopo tre settimane di rosso, quattro per l’Anconetano e il Maceratese, la nostra regione si sveglia in arancione, con minori restrizioni. Da oggi la vendita al dettaglio non sarà più limitata ai generi di prima necessità, come alimentari, farmaci, giornali o articoli per l’igiene: a riaprire oltre ai negozi saranno anche parrucchieri ed estetiste.

Ristoranti e bar dovranno lavorare ancora con l’asporto o la consegna a domicilio fino alle 22. Da domani 7 aprile, gli studenti marchigiani torneranno sui banchi di scuola, con lezioni al 50% in presenza per le scuole superiori.

Resta invariato l’orario del coprifuoco, dalle 22 alle 5, mentre scattano minori restrizioni sul fronte degli spostamenti: una sola volta al giorno, nel proprio comune di residenza, si potrà andare da parenti o amici dalle 5 alle 22 in due adulti e minori di 14 anni, disabili o non autosufficienti conviventi. Solo le persone residenti nei comuni fino a 5mila abitanti potranno invece spostarsi nel raggio di 30 chilometri a patto di non recarsi nei capoluoghi di provincia.

Gli spostamenti verso altri comuni e altre regioni restano consentiti per esigenze lavorative, per situazioni di necessità e motivi di salute (da comprovare sull’apposita autocertificazione). Sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione e il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione, eccetto quelle che hanno varato ordinanza restrittive come le Marche che hanno vietato a chi risiede fuori regioni di venire nelle seconde case ubicate nelle Marche.

L’attività motoria resta consentita nel proprio comune di residenza. Palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali restano chiusi, eccetto quelli che svolgono assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche, per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip.

È consentito recarsi presso questi centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza, anche in comuni limitrofi, per svolgere attività sportiva di base, ma solo all’aperto, e nel rispetto delle norme di distanziamento sociale (senza assembramento): resta interdetto l’uso degli spogliatoi. Ancora vietato lo sport di contatto.

È possibile recarsi in un altro comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo se nel proprio non sono disponibili campi adeguati, come ad esempio da tennis, a patto però di restare all’interno dei propri confini provinciali e regionali.

Praticando la bicicletta o la corsa si può entrare in un altro comune, ma solo se questo spostamento è funzionale all’attività sportiva e che la destinazione finale coincida con il comune di partenza. Discorso per diverso per chi risiede in un comune con popolazione non superiore a 5mila abitanti che può spostarsi nel raggio di 30 chilometri. Durante lo svolgimento dell’attività sportiva occorre mantenere la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone.