ANCONA – Una lunga standing ovation ha accolto il sindaco Daniele Silvetti stamattina al suo ingresso in consiglio comunale. Applauso dalla maggioranza ma anche dall’opposizione, tutti in piedi per festeggiare con il primo cittadino la felice conclusione della vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto, suo malgrado. E’ di ieri sera, infatti, la notizia che il sindaco è stato assolto dall’accusa di peculato nell’abito della vicenda Spese pazze in Regione Marche relativa al periodo in cui Silvetti era consigliere. «Mi sento sollevato, ora posso concentrarmi sul mio lavoro. Sentivo forte il peso del contratto firmato con gli anconetani durante la campagna elettorale. Quando il mio legale, Alessio Stacchiotti, mi ha inviato il messaggio dell’assoluzione sono tornato a vivere» ha dichiarato il sindaco.
Assoluzione dunque con formula piena per tutti gli imputati, e non solo per Silvetti, coinvolti nel processo per le spese facili in Regione e sulle presunte irregolarità, che non si sono rivelate tali, commesse tra il 2008 e il 2012. Erano imputati in 38 e dopo la prescrizione dello scorso febbraio ne erano rimasti 16, tutti accusati di peculato perché, secondo la procura, non erano chiari gli scopi con cui erano stati utilizzati fondi pubblici per spese private. Le indagini della procura riguardavano, infatti, spese personali come libri, pranzi e spostamenti che sarebbero stati pagati con fondi pubblici. Tutti assolti, quindi. Silvetti coglie l’occasione per ringraziare l’avversaria della campagna elettorale, Ida Simonella, e l’opposizione: «Avrebbero potuto trarre vantaggio sfruttando questa vicenda, sia durante la campagna elettorale, sia dopo. Non l’hanno fatto e ci tengo a sottolinearlo, li ringrazio». La conferma di quanto dichiara il sindaco Silvetti s’è vista stamattina in consiglio comunale, quando tutti i consiglieri hanno espresso la propria vicinanza al sindaco per il felice esito di questa lunga vicenda giudiziaria. Silvetti partirà ora per Roma dove è atteso per partecipare a un incontro con il suo partito, Forza Italia, incontro dal quale dovrebbe scaturire il commissariamento del partito stesso dopo la morte di Silvio Berlusconi, che dovrebbe essere affidato al ministro degli esteri, Antonio Tajani.