ANCONA – Prosegue con grande successo la 32esima Convention Mondiale delle Camere di Commercio all’estero a Colli del Tronto. Oggi – 19 giugno – all’interno delle giornate degli Stati Generali dell’internazionalizzazione, a fronte di 230 imprese iscritte ai b2b, sono state 300 le aziende marchigiane che hanno affollato il Casale location di un evento unico per l’imprenditoria della regione.
La Convention, in corso dal 16 giugno, vede nella giornata odierna il clou delle quattro giornate, al cui centro c’è una riflessione sull’export marchigiano. Quasi 1.400 gli incontri ai 79 desk delle Camere di Commercio Italiane all’estero presenti in rappresentanza di 55 mercati. Rappresentati tutti continenti, una vetrina eccezionale per le imprese marchigiani che hanno potuto così mettersi in gioco in tutti i comparti di eccellenza, dall’agroalimentare alla moda, dalla meccanica al mobile, fino al turismo.
Non solo imprese, ma anche associazioni di categoria, università e start up innovative. Un parterre di primo livello per l’iniziativa fortemente voluta dal presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini il quale ha ricordato la misura di sostegno rivolta alle imprese più piccole attraverso lo stanziamento di 400mila euro in voucher: «Proprio con l’occasione della Convention nell’ambito delle azioni rivolte al potenziamento della competitività delle filiere marchigiane sui mercati internazionali, Camera Marche offre un nuovo strumento per stimolare la domanda di servizi qualificati a sostegno dell’export, e, allo stesso tempo, di facilitare il contatto con la rete delle Camere Italiane all’estero in queste giorni rappresentate a Colli del Tronto».
Con questa misura, ha sottolineato Sabatini «sosteniamo le imprese del territorio che, tramite contratti di servizio attivati con le Camere all’estero, intendano avviare o rendere più stabile e continuativa la propria presenza sui mercati internazionali, attraverso percorsi di rafforzamento della presenza oltre i confini nazionali, utilizzare pacchetti di servizi integrati per lo sviluppo dell’attività commerciale all’estero, eventualmente anche correlati alla partecipazione a fiere o eventi con finalità commerciale all’estero (sia in Paesi UE, sia extra Ue) o anche a fiere internazionali in Italia. La presenza massiccia delle imprese oggi ai nostri Stati Generali, l’interesse del mondo verso le Marche, ci dimostra che siamo sulla strada giusta». Sabatini nello spazio del Camera Caffè ha incontrato personalmente i rappresentati delle Camere estere per una breve presentazione dei mercati fatta nel tempo di un caffè espresso, servito in tazzine realizzate da una impresa artigiana marchigiana.
«Le imprese marchigiane – ha detto Genni Nevoso, segretaria generale della Camera di Commercio italiana a Los Angeles, nativa di Tortoreto in Abruzzo ma di origini marchigiane – arrivano con il vantaggio competitivo dell’artigianalità, uno storytelling importante e un valore aggiunto in termini di qualità e storia da non sottovalutare. A Los Angeles abbiamo portato avanti la cultura del cinema e dell’enogastronomia italiana (partecipando anche alla apposizione della stella dedicata a Pavarotti nella walk of fame ndr). Per posizionare prodotti sugli scaffali della distribuzione statunitense non esiste una formula magica non c’è ma bisogno di pensare in maniera creativa. Bisogna studiare il mercato, conoscere prima di arrivare, e differenziarsi, avere l’umiltà di non partire dal presupposto di avere il Made in Italy o Marche. Bisogna innovare e non fare conto solo sulla tradizione».
Al desk di Los Angeles un’impresa di Porto San Giorgio, la Beach Vibes, che produce accessori per la spiaggia (teli, borse, kimono) rappresentata da Caterina Pancotto che spiega «ho creato questo brand per il mercato italiano e per quello americano, l’idea era quella di esportare il nostro prezioso life style in tutto il mondo e soprattutto in Paesi dove l’estate dura tutto l’anno. Siamo già affacciati nel mercato USA e in Thailandia, vogliamo farci conoscere e riconoscere per stile e qualità. Ci interessa anche Singapore. Oggi abbiamo la possibilità di colloquiare con persone che vivono e lavorano dall’altra parte del mondo ma che col cuore sono in Italia, questa energia e empatia che respiriamo oggi ci daranno la forza di entrare in mercato grandi ma che sanno apprezzare le cose piccole e preziosissime che le Marche propongono».
Fernando Cascaes, segretario di Florianopolis, isola nel sud del Brasile vicino alla città di Santa Cateria, dove si concentra un terzo del Pil del Paese, vocata all’agroalimentare, ma anche considerata la Silicon Valley del Sud America, ha spiegato «è la prima volta nelle Marche. Non sospettavamo fosse un mercato tanto interessante, faremo affari. Cerchiamo soprattutto tecnologia, tessile e materie plastiche. Oggi incontrerò un’impresa che si occupa di ricarica per le bici elettriche: per noi le energie rinnovabili sono una frontiera importantissima».
La delegata della CCIE in Ungheria Adel Vinter ha spiegato «per noi è già una notizia che dopo un viaggio così lungo e complesso si arriva in una terra tanto bella e ricca di opportunità; il confronto con le altre Camere è una forza. L’Italia è già partner importante per l’Ungheria, ci sono buone premesse; noi siamo un luogo strategico dove produrre per la disponibilità forza lavoro qualificata e per un potere d’acquisto in crescita. Nelle Marche cerchiamo produttori di macchine per l’agroalimentare, da noi assenti. Ci interessano anche moda e mobile».
Grande l’interesse per le Marche e le sue eccellenze da parte degli Stati Uniti. Il segretario generale Federico Tozzi ha parlato di New York come della porta commerciale per l’America: «L’Italia è coperta commercialmente a New York, le Marche meno – ha detto -. Stiamo incontrando realtà interessanti, le invitiamo a farsi sotto. Il consiglio è quello di usare New York e la nostra Camera come ingresso: domani (martedì 20) è in programma qui a Colli la presentazione di catergory buyers delle 5 catene statunitensi indipendenti che cercano prodotti italiani. È una prima ottima opportunità per produzioni che meritano di essere collocate in una distribuzione di qualità».
Grande l’interesse per le Marche anche da parte del Vietnam come sottolineato dal segretario Quyet Tran: «Conosciamo questa regione per la meccanica e l’agroalimentare. Ora vorremo conoscere meglio anche alle settori approfittando delle migliori condizioni che abbiamo oggi con dazi di quotazione azzerati per tre anni. Denise De Almeda Peres è la Segretaria Generale della Camera Italiana per i Portogallo» ha detto evidenziando di aver partecipato a molte convention «ma questo appuntamento è davvero ottimo, con quattro giorni di incontri e l’opportunità di vedere tante imprese. Ci interessa molto l’agroalimentare da sempre, ma è importante la metalmeccanica e il settore delle nuove tecnologie, accogliamo start up in diverse manifestazioni fieristiche e ci aspettiamo una presenza forte di marchigiane».
Tra le start up marchigiane Foodoc che opera nell’ambito del software, con sede ad Altidona in provincia di Fermo, rappresentata da Gianni Emidi: «Abbiamo messo a punto una soluzione tecnologica – spiega – per la gestione del processo di etichettatura nell’agroalimentare. Siamo qui per cercare nuovi partner commerciali, potenziali clienti e investitori. Stiamo lavorando ad un nuovo progetto basato sull’intelligenza artificiale per semplificare le attività di compliance normativa: quella di oggi è un’occasione per prendere contatti e cominciare a pensare all’export. Abbiamo agenda fitta e cerchiamo di intercettare anche tavoli per cui non abbiamo preso appuntamento. Abbiamo un prodotto immateriale, complesso da capire, ma siamo fiduciosi di portare a casa contatti».
Tra i desk Valentino Fenni, del calzaturificio Dada ha spiegato «siamo interessati a Sud Africa e Australia, all’altra parte del mondo, abbiamo un progetto importante promosso da Regione Marche Camera e Svem sul mercato Usa. I desk americani sono molto gettonati, mi metto in fila». Tra gli imprenditori del comparto presente ancne Tommaso Di Sante, titolare della Di Sante Vini a Fano, e Alessandro Starrabba dell’Azienda Agricola Conti Malacari di Offagna.
Di Sante, rappresentante del settore agricoltura per la Giunta di Camera Marche, ha spiegato «vogliamo farci conoscere, la mia azienda è interessata a est Europa e Regno Unito, in considerazione del fatto che con la Brexit il mercato è molto cambiato. Il tentativo è quello di creare le basi per l’interscambio ma anche per informarci rispetto alla documentazione richiesta per l’export del prodotto vino che è complessa e diversificata nei vari Paesi».
Mentre Starrabba, la cui cantina appartiene alla sua famiglia da 15 generazioni, ha evidenziato che «la metà della nostra produzione è destinata all’export. Ci interessano diversi mercati, l’europeo ma anche oltre. Abbiamo incontrato il delegato del Vietnam e quello del Perù; la nostra è un’azienda piccola, produciamo molto biologico, che oggi pesa sempre di più. Gli importatori canadesi, ci dicono, cercano quasi solo biologico, lo verificherò all’incontro col delegato del Canada. Il mondo è in movimento, le aziende piccole non possono permettersi di essere così elastiche da seguirlo e questa è pertanto un’occasione davvero interessante anche per comprendere le questioni burocratiche e doganali. Le Marche hanno forza ma hanno un problema di immagine su cui occorre lavorare molto».
«Oggi è la parte commerciale della manifestazione Convention, gli incontri si moltiplicano – ha detto Fausto Calabresi imprenditore del Turismo e rappresentante della Giunta di Camera Marche – . C’è voglia di venire nelle Marche, abbiamo da migliorare le infrastrutture, perché c’è interesse sia tra i turisti che tra gli imprenditori. Mentre Federico Scaramucci di Inside Marche Live, associazione di Incoming turistico ha spiegato «siamo presenti a questo incontro con interesse a incontrare il sistema camerale soprattutto europeo, il nostro target sono Francia, Belgio, Germania, Svezia. È un’occasione preziosa per tre motivi: innanzitutto riuscire a organizzare appuntamenti promozionali delle Marche in questi Paesi, quindi coinvolgere i loro rappresentati in educational tour in Italia, infine per allacciare rapporti diretti con imprenditori di questi Paesi con la formula del business to business».
Mirco Pierucci di Sassocorvaro, Ceo di Floema group (mobili) ha sottolineato «il nostro è un mercato che può incidere sull’export. C’è una richiesta pazzesca di Italia nel mondo. Collaboriamo già con Nord America ed Emirati, oltre all’Europa. Ci interessa il Sud America da cui abbiamo voluto molte richieste da importatori negli ultimi tempi. Stiamo sviluppando il prodotto porte e il loro design, porte acustiche in particolare. Abbiamo attenzione all’aspetto green: essere sostenibili non è solo riciclare ma anche recuperare dal passato. Mio nonno usava il legno e meglio del legno non c’è, e poi dovremmo ridurre la produzione. In passato si è pensato di sovra produrre per ridurre i costi, invece occorre investire sulla qualità».
Francesca Orlandi, presidente dell’Azienda Speciale della Moda Linea e imprenditrice del comparto ha ricordato «la nostra pelletteria il prossimo anno compie 50 anni e guarda molto all’estero al Medio Oriente, Usa ma anche a Paesi in via di sviluppo come Nigeria e Congo. Abbiamo molti appuntamenti per conoscere e fare network ma anche per rappresentare le difficoltà incontrate rispetto a certi mercati e mettere a punto insieme le soluzioni necessarie. Per questo quello di oggi è un appuntamento imperdibile».
«Tutto il mondo oggi è qui – ha detto Domenico Mauriello segretario generale di Assocamerestero – in una fase in cui bisogna portare il mondo nei territori perché il patrimonio di MPMI sia facilitato ad accedere a tutti i mercati che potrebbero accoglierlo. Tutti i rappresentanti della nostra rete camerale all’estero sono qui per capire, impresa per impresa, quali sono i mercati più adatti alle specifiche esigenze, per penetrare nuovi mercati per ampliare business già avviati, I nostri delegati domani torneranno a casa ma rimarranno in contatto con le Marche. La Camera di Commercio delle Marche, con le sue aziende speciali di settore, vede “in controluce” le caratteristiche delle imprese del territorio e sa fare da tramite per orientarle e verso i mercati e verso le Camere italiane all’estero».