ANCONA – «Acquistare le spettanze maturate dalle imprese» che eseguono lavori con il Superbonus 110%. È la proposta che Ance Marche intende avanzare alla Regione sulla scorta di quanto avvenuto in Sardegna. «Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – spiega Stefano Violoni, presidente regionale dell’Ance – per proporre la soluzione adottata dalla Sardegna, su impulso di Ance, per sbloccare i crediti di imposta delle imprese e consentire di poter avviare i lavori e portare a termine quelli già avviati con questa misura».
Negli ultimi tempi infatti diversi cantieri si sono bloccati, una situazione comune a livello nazionale, ma che «nelle Marche è più critica perché accentuata anche dalla ricostruzione post sisma che prevede la possibilità di acquisire i crediti fiscali». Il presidente Ance Marche spiega che «le imprese edili hanno le casse vuote, da un lato perché a causa dei rincari del materiale non riescono ad acquistare il materiale necessario a portare avanti i lavori e dall’altro perché non si riescono a trovare intermediari finanziari e bancari disposti ad acquisire i crediti fiscali».
In questo quadro i cantieri si bloccano e quelli che dovevano partire non riescono a prendere avvio. «Il Superbonus ha fatto registrare un exploit di interventi e ora le banche hanno crediti oltre le aspettative». Da qui la soluzione adottata in Sardegna, che ora Ance Marche vuole riproporre su scala nazionale per fare in modo che «gli organismi e i comuni possano acquisire i crediti» conclude.
Sulla questione interviene anche Giuseppe Lograno neo segretario generale Fillea CGIL Marche, spiegando che «il Superbonus 110% é una misura sicuramente utile, ma a causa del blocco dei crediti molte famiglie stanno riscontrando delle difficoltà perché o non riescono ad iniziare i lavori, non trovando aziende che riescono ad accedere alla misura, oppure perché non riescono a portare a termine i lavori».
«Le aziende – conclude – hanno difficoltà a farsi carico dei crediti e le famiglie non riescono ad anticipare i soldi per i lavori. Un fenomeno che stiamo rilevando anche nelle Marche, che mette in difficoltà tante aziende con il rischio di perdere tanti posti di lavoro».