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Superbonus, ok Senato a detrazioni in 10 anni. Grilli, Cna: «Rallentamento delle richieste. I cambi di norme scoraggiano»

Ecco le nuove regole previste per il Superbonus. Il commento dell'associazione di categoria sulla questione

ANCONA – Stop alle compensazioni per le banche e detrazioni spalmate in 10 anni. Sono due delle principali novità inserite nel testo del decreto superbonus che ha avuto la fiducia in Senato. «I crediti che si maturano nel 2024 andranno compensati in 10 anni, anziché in 4 o 5 – spiega Elisabetta Grilli, di Cna Costruzioni – una norma che si applica ai cittadini e agli istituti di credito che li hanno acquistati sotto il 75% del loro valore».

Secondo la rappresentante dell’associazione di categoria si tratta di una novità che «può anche incontrare il favore delle famiglie che hanno redditi bassi e che quindi in un orizzonte più prolungato, in 10 anni, riescono ad avere piena capienza per il recupero. Fortunatamente gli aspetti che più ci spaventavano, ovvero la retroattività, sono stati smussati grazie ai correttivi apportati e questo ci consente di tirare un sospiro di sollievo».

Grilli però evidenzia un «forte rallentamento nelle nuove richieste di accedere al Superbonus» che dal 110 è passato al 70% e che il prossimo anno si ridurrà ulteriormente al 65%. «I continui cambi di norme scoraggiano i cittadini e le imprese nel fare i lavori – dice – A inizio anno c’erano regole diverse, adesso a maggio sono cambiate di nuovo. Possono ancora fidarsi che non ci saranno nuovi cambiamenti?».

Le imprese subiscono in maniera indiretta le nuove regole: «Ci colpisce l’effetto deterrente – spiega – , c’è un quadro di instabilità che non aiuta e i cittadini cercano di comprendere la normativa per capire bene cosa fare, nonostante i lavori di riqualificazione degli immobili siano importanti per valorizzare un’abitazione e per risparmiare sulle utenze». Per far ripartire il settore «servono incentivi per le famiglie più bisognose, perché chi ha un Isee di 15mila euro difficilmente potrà fare dei lavori, senza un aiuto da parte dello Stato».

Una situazione che incide molto sui condomini che spesso «hanno una composizione molto variegata, magari ci sono anziani che non hanno liquidità o non hanno capienza per la detrazione. Inoltre – conclude – i condomini sono gli immobili più energivori e datati e quindi bisognosi di interventi di riqualificazione».

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