ANCONA – Il presidente del Consiglio regionale Dino Latini ha incontrato i rappresentanti delle Case di Riposo marchigiane. Al centro dell’incontro le tariffe e il caro energia, che dopo la pandemia, mette ulteriormente ‘in croce’ le strutture. L’incontro, avvenuto nella sala Ricci del Consiglio Regionale ha registrato la presenza di molti rappresentanti delle case di riposo delle Marche.
Le tariffe ferme al 2014 vedono le Marche agli ultimi posti in Italia per quanto riguarda la quota prevista dal Fondo Sanitario destinato ai servizi sociosanitari alla persona. Durante l’incontro è stata unanime la richiesta al Parlamento affinché possa essere modificato il Decreto Aiuti attraverso l’inserimento del settore sociosanitario delle Case di Riposo tra i soggetti ammessi al ristoro per il caro energia.
Dalla discussione è emerso che la tariffa deve poter essere riconsiderata alla luce delle necessità dell’ospite nell’ambito di un programma di legislatura che preveda la qualità dei servizi posta al centro del sistema di assistenza alle persone in difficoltà. Secondo quanto scaturito dal confronto occorre anche rivedere l’organizzazione del sistema territoriale affinché l’assistenza domiciliare e residenziale che vi viene prestata possa essere basata su servizi efficienti e non sovrapposti come doppioni.
Del resto dal 2010 i costi del servizio alla persona sono molto maggiori di quelli a disposizione, soprattutto per quanto riguarda gli anziani non autosufficienti e la situazione degli ultimi anni con la pandemia dovuta al covid e il caro bollette ha visto i costi dilatarsi enormemente. Le richieste dei rappresentanti delle Case di riposo sono state avanzate senza alcuna polemica nei confronti della Giunta regionale ma per fare inserire, tra le priorità da affrontare, anche quella relativa al riordino del contributo che la Regione deve sostenere per le strutture socio-sanitarie.
Molta attenzione è stata poi riservata sia all’auspicata posticipazione del termine di accreditamento (se così non fosse molte case di riposo verranno escluse) sia all’applicazione delle tariffe rivalutate secondo gli indici Istat. Infine si è discusso anche del futuro delle Case di risposo non convenzionate dopo l’aprile 2018.