Ancona-Osimo

Terremoto, il Comitato 707: «Consorziare i condomini inagibili. La Regione Marche faccia da garante»

Dopo che l'11 aprile il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza per i territori marchigiani colpiti dalle scosse del 9 novembre, gli sfollati avevano tirato un sospiro di sollievo, ma «le ditte per i lavori non si trovano»

Un gruppo di sfollati anconetani del Comitato 707 (immagine di repertorio, davanti al Comune di Ancona)

ANCONA – Consorziare i condomìni dichiarati inagibili in seguito alle scosse sismiche del novembre del 2022, fare una stima puntuale delle risorse necessarie per la sistemazione degli edifici e soprattutto «avere un ente, come la Regione, che si faccia da garante acquistando i crediti degli sfollati». Sono le richieste del Comitato 707 nato all’indomani della sequenza sismica del 9 novembre scorso che ha provocato nel solo capoluogo marchigiano 200 sfollati. Famiglie che tuttora vivono ‘accampate’ da parenti, in scantinati o in hotel lontani da Ancona come nel caso di Carlo Terracciano, co-fondatore del Comitato di cittadini, che con la sua famiglia vive ormai da mesi a Senigallia, lontano da Ancona, dove è la sua casa, resa inagibile dal sisma e dove lavora al Liceo Rinaldini.

Dopo che l’11 aprile il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza per i territori marchigiani colpiti dalle scosse, gli sfollati avevano tirato un sospiro di sollievo, ora nonostante «la soddisfazione del momento» per «il risultato raggiunto, dopo le frasi di circostanza, la morale della favola è che stanno tutti ancora dove stavano prima, scantinati, hotel, amici. Ci hanno dato la possibilità di accedere al 110%, molto bene, ma le ditte non si trovano – spiega Terracciano – . Come dire “adesso potete volare, ma alle ali pensateci voi, noi abbiamo già fatto troppo”».

La richiesta del Comitato 707 è quella che «la Regione faccia da tramite, che acquisti i crediti, in modo che le ditte abbiano una garanzia, perché altrimenti ci pensano mille volte a fare eventuali lavori. Se la Regione acquistasse i crediti, a conti fatti, ci guadagnerebbe pure, e non avremmo tolto niente a nessuno» spiega. La preoccupazione è quella che «i fondi possano arrivare al termine della finestra temporale della deroga del blocco della cessione dei crediti o che finiscano per coprire solo una quota dei lavori».

Per questo il Comitato 707 vuole giocare di squadra e punta a consorziare i condomìni inagibili, una ventina circa, aprendo anche agli sfollati del Fanese e a quelli del Pesarese. «Siamo molto stanchi – dice Emanuela Di Nardo, una delle persone sfollate – la casa è la cosa più importante che una persona possa avere: rimanere senza casa e da novembre andare qui e andare là non è una cosa possibile, anche per la dignità della persona. La casa è dignità, è tutto, cerchiamo delle risposte con i giusti tempi, ma non anni perché siamo stanchi di stare fuori casa».