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Terza ondata pandemia, a Torrette in settimana 18 nuovi letti di intensiva e semi intensiva

Ad annunciarlo è il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi. Con l'aumento dei contagi, la direzione ospedaliera continua a modificare l'asset organizzativo del nosocomio per ampliare le aree covid già piene

La presentazione della tac esterna a Torrette

ANCONA – Entro fine settimana a Torrette saranno operativi 18 nuovi posti letto covid, utilizzabili sia come letti di intensiva che di sub intensiva. Ad annunciarlo è il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi a margine della conferenza stampa di presentazione della sala Tac esterna posizionata nel piazzale del Pronto Soccorso dell’ospedale regionale di Torrette.

«In giornata arriviamo ad avere altre 3 sale operatorie dedicate alla terapia intensiva e sub intensiva» dichiara il dg di Torrette. Con l’esplodere della terza ondata della pandemia e i ricoveri che continuano a crescere, la direzione ospedaliera continua a modificare l’asset organizzativo del nosocomio per ampliare le aree covid così da far fronte alle richieste.

«Sabato notte con quattro ambulanze che sostavano fuori dall’ospedale – prosegue – siamo riusciti in tempo record, con 5 ore di lavoro, ad aprire nella sala operatoria 18, quattro postazioni di terapia intensiva e sub intensiva». Il dg spiega che con l’impiego delle sale operatorie adiacenti al Pronto Soccorso, destinate ad aree covid, «avremo 10 posti letto di intensiva e sub intensiva in giornata, mentre in settimana avremo altri 8 posti letto di sub intensiva a gestione pneumologica, ubicati al quinto piano, per un totale in quell’area intorno ai 50 posti».

Caporossi ha spiegato che in questa fase della malattia «il problema» è quello dei posti letto nelle aree di medicina «sub intensiva», mentre andando avanti «ci sarà un discharge (scarico ndr) fra la semi intensiva e l’ordinario, ovviamente ci serviremo di tutta una rete regionale che sta rispondendo in maniera solidale nei confronti di questi problemi».

Riferendosi alle ambulanze in attesa nei giorni scorsi ha puntualizzato che «forse si ripresenteranno, ma non sono mai esistite delle rotture di carico fra l’Azienda ospedaliera, Asur e 118: esiste un coordinamento stretto, un percorso collaudato molto meglio rispetto alla prima fase, una garanzia per l’utilizzo migliore delle risorse».

Susanna Contucci e Aldo Salvi

Intanto si apprende che si abbassa l’età media dei pazienti positivi al covid-19 che accedono al Pronto Soccorso dell’ospedale regionale di Torrette e sono più gravi le condizioni in cui arrivano. Lo afferma Susanna Contucci, primario del Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Ancona, sollecitata dai giornalisti.

«Rispetto alla prima ondata, in questa fase, che per noi è iniziata tra la prima e la seconda settimana di febbraio, abbiamo notato da subito una riduzione dell’età dei pazienti affetti da Covid che accedevano al nostro pronto soccorso (tra 55 e 60 anni di media ndr), quadri clinici e respiratori decisamente più gravi rispetto a un anno fa e condizioni critiche che persistono più a lungo, fino a tre-quattro giorni di più rispetto all’esperienza del marzo scorso».

Tra i pazienti più giovani transitati per il Pronto Soccorso di Torrette ci sono stati anche 25enni, oltre a persone «prive di quelle patologie che si ritengono responsabili o favorenti l’infezione». Sono 20 nella giornata di oggi, 16 marzo, i pazienti ricoverati nell’area covid (Osservazione Breve Intensiva) del Pronto Soccorso regionale, su 22 posti letto disponibili. Un dato che registra una lieve flessione rispetto a pochi giorni fa quando in attesa di un letto c’erano 24 persone.