ANCONA – Il Ministero della Salute ha dato il via libera nei giorni scorsi all’esecuzione nelle scuole dei test antigenici rapidi, già utilizzati in aeroporti e porti. L’esame va alla ricerca nei campioni respiratori delle proteine virali (antigeni) dando una risposta in soli 15 minuti, anche se la sensibilità di questo test è lievemente inferiore a quella del tampone nasofaringeo, cosiddetto molecolare. L’obiettivo dell’impiego dei test antigenici rapidi nelle scuole è quello di accorciare i tempi di diagnosi per evitare di confondere un caso sospetto di coronavirus da una semplice sindrome influenzale.
Ma come funzionano questi test? «Viene eseguito un tampone nasale che scende fino alla faringe per raccogliere un campione che viene poi posto a contatto con il reagente – spiega Oriano Mercante, medico del lavoro e segretario regionale Anaao Assomed -. Una procedura semplice e rapida che da una risposta in 15 muniti».
Il tampone preleva un campione di secrezioni sia nel naso che nella faringe a caccia della presenza del virus e ha «una sensibilità pari al 95%» a fronte di un costo che al momento si aggira di 40 euro, spiega Mercante, titolare di un centro medico ad Ancona, ma «stiamo trattando con i fornitori per arrivare ad offrirlo ad un costo intorno ai 35 euro».
Se il test rileva una positività, questa deve essere confermata dal tampone molecolare, eseguito solo nei laboratori analisi, ma intanto è un primo importante passaggio che con tempestività consente di verificare se si è contratta l’infezione e quindi di mettere in atto le misure necessarie, fra le quali l’isolamento domiciliare. Il test rapido antigenico viene solitamente prescritto dal medico sulla base di una condizione di reale o presunta esposizione al virus, con l’impegnativa in mano si può andare nei centri medici per eseguire l’esame.
Un test, quello antigenico rapido, che come quello molecolare però «fotografa situazione in quel momento e già il giorno dopo il quadro può cambiare» puntualizza Mercante.
L’altra arma a disposizione nella diagnosi del virus covid-19 è il test sierologico che può essere di due tipi: qualitativo e quantitativo, il primo viene eseguito anche nei centri medici, mentre il quantitativo solo dai laboratori analisi.
Il test sierologico viene eseguito tramite una piccola puntura al dito, come avviene per il test della glicemia e serve per vedere se una persona ha sviluppato gli anticorpi IgM e IgG. In pratica questo esame permette di rilevare se il virus è stato contratto in passato o se è in atto, ovviamente in caso di esito positivo poi occorrerà fare il tampone molecolare per conferma. Chiaro che per valutare la quantità di anticorpi presente nel sangue occorre rivolgersi ai laboratori analisi. Intanto però questo tipo di diagnosi viene eseguita molto frequentemente, sia nelle aziende che fra i docenti, ma a richiederlo sono anche gli stessi cittadini. Il costo del test sierologico è intorno ai 25 euro.
Accantonati per ora, dal Ministero della Salute, i test rapidi salivari perché «non ancora accurati» dal punto di vista diagnostico, sottolinea Mercante che nel suo centro medico del lavoro ha già eseguito oltre un migliaio fra test sierologici e antigenici rapidi.
«Molti vogliono sottoporsi a questi test per essere certi di non aver contratto il virus, ma va precisato che non basta una semplice tosse come indicazione per eseguire questi test – spiega Mercante -: deve essere presente febbre e spossatezza che può durare in alcuni casi anche per mesi. Fondamentali per non infettarsi le misure preventive, come mascherina e distanziamento sociale, oltre all’igiene delle mani»..