ANCONA – «La Giunta Acquaroli manda a casa 19 lavoratori precari del comparto tecnico-amministrativo dell’Ospedale di Torrette senza nemmeno dire grazie. Altro che “eroi del Covid”». È quanto dichiara in un comunicato stampa Maurizio Mangialardi capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale. «Sono sconcertato dalla risposta fornita dall’assessore Saltamartini all’interrogazione n. 1125 nella quale chiedevo la stabilizzazione di 19 lavoratori precari del comparto tecnico-amministrativo presso l’Ospedale di Torrette assunti a partire dal 7 Marzo 2021 in occasione della pandemia (le cosiddette “assunzioni COVID”). Dopo 3 anni di impegno e dedizione, la Giunta regionale darà il benservito a 19 “eroi del Covid”, senza nemmeno ringraziare».
Una situazione, dichiara il democrat, «che non riguarda solo Torrette, ma decine di lavoratori precari in quasi tutte le AST della nostra Regione. Persone che saranno mandate a casa, in quanto i contratti non possono più essere rinnovati. O stabilizzazione o termine del contratto. La Giunta Acquaroli ha deciso di non stabilizzare, contrariamente a quanto fatto dalla maggior parte delle altre Regioni italiane. Una decisione vergognosa non solo in quanto è un vero e proprio schiaffo in faccia a queste persone, prima utilizzate e poi abbandonate. Ma è anche e soprattutto un grave danno al sistema sanitario, già oggi in sofferenza a causa di una carenza di personale che non riguarda solo medici, infermieri e OSS, ma anche tecnici e amministrativi, e sappiamo quanto sia importante un corretto funzionamento di strutture complesse da un punto di vista burocratico come l’Ospedale di Torrette».
«Il Presidente Acquaroli, l’Assessore Saltamartini e il Direttore Generale dell’Ospedale di Torrette Gozzini preferiscono non avvalersi più di personale formato, competente e che ha dimostrato sul campo il proprio valore – prosegue Mangialardi – Una decisione assurda che denunciamo con forza: chiediamo loro di ripensarci, di tornare sui propri passi e procedere celermente alla stabilizzazione come chiesto non da ultimo dai sindacati confederali Fp CGIL, CISL e UIL che hanno a più riprese sollecitato la Giunta in tal senso».