ANCONA – L’incontro organizzato con l’ing. Corrado Cipriani del Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche Toscana, Marche, Umbria del Ministero delle Infrastrutture è stata l’occasione per avere contezza del grande progetto di riqualificazione energetica previsto nel Tribunale di Ancona che migliorerà anche i profili di sicurezza di un immobile che ha bisogno di interventi.
Il maxi-intervento prevede un pacchetto di 8 interventi candidati a finanziamento con fondi PNRR per oltre 10 milioni complessivi. Hanno partecipato all’incontro la dott.ssa Edi Ragaglia, presidente del Tribunale di Ancona, la dott.ssa Silvia Corinaldesi presidente della Sezione Civile la dott.ssa Monica Garulli Procuratore della Repubblica e l’Avv. Gianni Marasca, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona.
Si è trattato di un momento importante di sintesi per capire il tribunale che verrà e gli interventi che consentiranno alla struttura di essere messa in totale sicurezza, riqualificata e resa più accogliente per tutti coloro, avvocati, magistrati, personale e cittadini che lo frequentano. Una volta completato si prevede la riduzione del consumo energetico del 34%, grazie al rifacimento della copertura con un pacchetto termico isolante che prevede 122KwH di impianto fotovoltaico. Inoltre, verranno sostituiti i controsoffitti pericolanti, sostituite tutte le plafoniere con lampade led, adeguato il sistema antincendio, l’installazione esterna di 6 colonnine per la ricarica di auto elettriche, sostituiti gli ascensori con nuovi apparecchi a basso consumo e recupero di energia in discesa. Infine, è prevista la riapertura dell’ingresso su Corso Matteotti, riqualificato il box di guardia e la bussola di sicurezza e l’installazione di un ascensore che condurrà al piano zero del tribunale per favorire l’accesso e l’esodo dei disabili in caso di evacuazione di emergenza.
I tempi sono stretti e se si riuscisse ad ottenere il finanziamento PNRR i lavori partirebbero entro febbraio 2024 per concludersi entro il febbraio 2026. Nel caso invece non dovesse essere finanziato l’ing. Cipriani prevede uno spacchettamento degli interventi che sarebbero finanziati con fondi del Ministero della Giustizia.