ANCONA – La chiamano al telefono e le dicono che il nipote non ha pagato il saldo di una carta prepagata e che il figlio è trattenuto dalle forze dell’ordine, ma è una truffa. Nel pomeriggio di ieri, gli operatori della Polizia di Stato sono interventi dopo la segnalazione di una truffa ai danni di un’anziana di circa 75 anni. La donna era stata contattata telefonicamente da un finto operatore, il quale l’aveva informava che suo nipote si era reso responsabile di un mancato saldo di una carta prepagata. A causa di ciò la donna era stata anche informata che il figlio era stato trattenuto presso le Forze dell’ordine in attesa del saldo del debito.
Per confondere ulteriormente la donna, il sedicente operatore, durante la chiamata, riusciva a farsi comunicare il suo numero di cellulare e quello dell’anziano marito. La donna, pochi istanti dopo, veniva contattata da un altro uomo che si spacciava per il nipote della coppia e mentre lei era impegnata nella conversazione telefonica con quello lei credeva fosse suo nipote, l’uomo veniva invece invitato dal falso operatore a presentarsi immediatamente all’ufficio postale più vicino.
L’anziano, mentre si accingeva ad uscire di casa, veniva contattato sulla sua utenza mobile, allo scopo di non perdere mai i contatti. Nel frattempo, la donna raccoglieva oggetti di valore corrispondente la cifra richiesta (circa 6.000 euro) e, sempre telefonicamente, il finto operatore le comunicava l’impossibilità di raggiungere l’abitazione ma che avrebbe mandato un suo amico fidato. Quest’ultimo giunto presso l’abitazione si faceva consegnare diversi monili in oro, dileguandosi subito dopo.
Un altro tentativo di truffa si era verificato anche ieri mattina, ma per fortuna la vittima, insospettita, aveva allertato subito il 112 Nue. La Polizia di Stato, da sempre accanto alle fasce deboli, invita i cittadini a parlare con i propri anziani, familiari, vicini di casa, per metterli in guardia da possibili raggiri. Bastano pochi consigli per aiutare a difendersi.
Fondamentale contattare immediatamente il 112 NUE (Numero Unico Emergenza), anche al primo sospetto. È importante non consegnare denaro, né oggetti di valore e se nella conversazione viene menzionato un familiare in difficoltà, prima di fornire informazioni personali, è importante rivolgersi alla Polizia di Stato che saprà fornire supporto ed aiuto immediato. Un’altra precauzione importante da adottare è quella di non aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende pubbliche.
Le truffe non sono solo telefoniche, ma spesso avvengono anche online. Solo ieri, infatti, gli operatori della Questura sono intervenuti su segnalazione di un uomo che aveva acquistato sul marketplace di Facebook un apparecchio dentale, ma, all’arrivo del corriere nel pacco erano presenti solo calchi in plastica. Anche in questo caso è fondamentale effettuare gli acquisti online sempre tramite siti conosciuti ed affidabili.