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Ancona, truffa del finto avvocato: vittima una coppia di anziani. I consigli della polizia

Un'anziana era stata contattata al telefono da un uomo che si era spacciato per avvocato, il quale le aveva riferito che il figlio era stato arrestato per omicidio e che si trovava presso una Caserma dei Carabinieri. Da lì la richiesta di denaro per liberarlo

La Questura di Ancona
La Questura di Ancona

ANCONA – Si finge avvocato e chiede denaro per rilasciare il figlio arrestato per omicidio. Nuova truffa ai danni di anziani. Questa volta a restare vittima del raggiro è una coppia di coniugi anconetani. La donna, intorno alle 13 di ieri (22 settembre) era stata contattata al telefono da un uomo che si era spacciato per avvocato. Il finto legale avrebbe riferito all’anziana che il figlio era stato arrestato per omicidio e che si trovava presso una Caserma dei Carabinieri. L’uomo ha quindi chiesto all’anziana il pagamento di una somma per procedere al rilascio del figlio.

Per convincere la donna, il finto avvocato le ha passato al telefono un altro uomo che si è presentato come un maresciallo dei carabinieri, il quale ha confermato il racconto, avvisando la donna che sarebbe passata un’assistente per ritirare la somma di denaro necessaria per rilasciare il figlio.

Alla porta dell’abitazione della coppia di coniugi si è presentata la finta assistente alla quale hanno consegnato gioielli per un valore di circa 9mila euro. La coppia ha riferito ai poliziotti che sono intervenuti dopo aver scoperto che si trattava di una truffa, che la donna era una straniera, con i capelli lunghi fino alle spalle, vestita con un abito blu con tasche evidenti.

I consigli della polizia

La Polizia di Stato, da sempre accanto alle fasce deboli, invita i cittadini a parlare con i propri anziani, familiari, vicini di casa, per metterli in guardia da possibili raggiri. Bastano pochi consigli per aiutare a difendersi.  In particolare, la Questura di Ancona, ricorda che è fondamentale contattare immediatamente il 112 Numero Unico Emergenza, anche al primo sospetto.

È importante non consegnare denaro, né oggetti di valore e se nella conversazione viene menzionato un familiare in difficoltà, prima di fornire informazioni personali, è importante rivolgersi alla Polizia di Stato che saprà fornire supporto ed aiuto immediato. Un’altra precauzione importante da adottare è quella di non aprire la porta di casa a sconosciuti, anche se dichiarano di essere dipendenti di aziende pubbliche.

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