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Legame tra tumori e nutrizione, studio marchigiano presentato a Madrid. La prof Berardi: «Visione globale della salute»

Lo studio, condotto dal gruppo della professoressa Rossana Berardi e dagli operatori della Sod di Nutrizione Clinica dell'Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, è stato presentato al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Madrid

La professoressa Rossana Berardi a Madrid

ANCONA – Lo stato nutrizionale influenza l’efficacia dell’immunoterapia sui tumori. È emerso in uno studio condotto dal gruppo della professoressa Rossana Berardi e dagli operatori della Sod di Nutrizione Clinica dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, presentato al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) che si tiene in questi giorni a Madrid nel quale il gruppo della Clinica Oncologica presenta anche un altro studio sull’impatto della pandemia sui tumori al colon.

Più della metà dei malati di cancro soffre di malnutrizione, sia in termini di sovrappeso e obesità, che sono fattori di rischio per le patologie oncologiche, sia in senso opposto in termini di calo di peso. Entrambe le condizioni, non solo compromettono lo stato di salute di questi pazienti, ma anche la risposta dei malati alle terapie e in particolare all’immunoterapia, una delle più innovative nel campo del cancro ai polmoni e al rene in stadio avanzato. In questo ambito verte la scoperta dei ricercatori dell’AOU delle Marche, che pone l’accento su una visione per così dire ‘olistica’ della malattia.

Nel dettaglio lo studio ha analizzato pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule e carcinoma renale in fase avanzata trattati con immunoterapia, sia prima dell’inizio del trattamento che successivamente, dopo tre mesi dalla somministrazione della terapia. Dei 69 pazienti presi in esame quelli in buono stato nutrizionale hanno mostrato un tasso di controllo della malattia più elevato (74% contro il 38%) e una sopravvivenza più lunga rispetto a chi mostrava malnutrizione.

Si tratta di uno studio molto innovatiovo che ha visto oncologi e nutrizionisti fare squadra, mostrando «l’importanza di supportare il paziente anche dal punto di vista nutrizionistico – spiega la professoressa Rossana Berardi -. Lo studio amplia il raggio di interesse nella capacità di una corretta nutrizione nel prevenire malattie e recidive e nel prevenire il calo del peso, fattore prognostico che influenza l’aspettativa di vita del paziente. Con una nutrizione corretta, un peso adeguato ed esami di laboratorio specifici non alterati – prosegue – si può orientare in maniera positiva la risposta all’immunoterapia, una visione globale della salute che si focalizza non solo sulla malattia ma sul prendersi cura della persona».

Lo studio è stato frutto di un grande lavoro di squadra tra Oncologi e Nutrizionisti ed è stato condotto presso l’AOU delle Marche dal team della professoressa Berardi (Federica Pecci, Giulia Mentrasti, Valeria Cognigni, Veronica Agostinelli, Luca Santamaria, Rebecca Chiarotti, Chiara de Filippis, Mariangela Gualtieri, Valentina Lunerti, Cecilia Copparoni, Cristiano Felicetti, Giovanni Belletti, Valentina Tarantino, Alessandro Parisi, Luca Cantini) e dagli operatori della Sod di Nutrizione Clinica (Stefano Lunetti, Claudia Cola, Veronica Elsa Mignini coordinati dalla dottoressa Marina Taus).

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