Ancona-Osimo

Turismo, riapre alle visite la Chiesa di Santa Maria di Portonovo

Gioiello dell'arte romanica marchigiana, incastonato nella Baia torna ad essere visitabile da oggi, dal venerdì alla domenica. Ecco i dettagli

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Chiesa Santa Maria di Portonovo (foto da https://sabapmarche.beniculturali.it/luoghi_cultura/s-maria-di-portonovo/)

ANCONA – Torna ad essere visitabile da oggi – 1° luglio – la Chiesa di Santa Maria di Portonovo, gioiello dell’arte romanica marchigiana, incastonato nella Baia, in una cornice unica dove il blu del mare si fonde con i colori della vegetazione ai piedi del Monte Conero.

La Chiesa è l’unica struttura superstite di un complesso monastico benedettino, edificato intorno alla metà del’11esimo secolo. Santa Maria di Portonovo è visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 17 alle 19:30 nei mesi di luglio e agosto, mentre, a partire dal mese di settembre, sarà visitabile dal venerdì alla domenica. Il contributo per la visita è volontario.

La riapertura, grazie a un accordo per la fruizione e la valorizzazione, siglato ieri (30 giugno) dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, Regione Marche e presidenza regionale FAI Marche.

L’intesa è stata siglata nella sede della Soprintendenza, alla presenza del governatore Francesco Acquaroli, del sindaco di Ancona Daniele Silvetti, della soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino Cecilia Carlorosi e del presidente regionale FAI Marche Alessandra Stipa.

Una Chiesa che rappresenta uno dei punti più suggestivi e attrattivi della regione spiega il presidente Francesco Acquaroli: «È giusto che all’interno di Portonovo» turisti e marchigiani possano «fruire di questo bene straordinario. Nell’interesse della comunità, della nostra economia ma anche della fruibilità del nostro patrimonio culturale – osserva – credo che sia importante che tutti gli enti in filiera riescano a convergere verso una sinergia e il raggiungimento di obiettivi» per «superare una carenza del nostro diffusissimo patrimonio artistico e culturale, che molto spesso resta non fruibile proprio per la sua enorme diffusione».

La presentazione della riapertura nella sede della Soprintendenza

«Le Marche – prosegue – sono una regione per gran parte pesantemente ferita dal sisma, che ha sofferto tanto ma che si sta rialzando, riscoprendosi bella e attrattiva. Credo che questo genere di collaborazioni, allora, possano diventare l’elemento dirimente per far crescere non solo l’economia del nostro territorio, ma anche la consapevolezza rispetto a quanto di bello e importante abbiamo da offrire, anche nei luoghi che si stanno rialzando. Ci impegneremo attivamente a garantire e a realizzare il progetto di valorizzazione di questo monumento di assoluta rilevanza e che ha suscitato l’interesse di molti media, sia a livello nazionale che internazionale».

Per il sindaco di Ancona Daniele Silvetti si tratta di «una grande opportunità per il comune», una opportunità «che i cittadini, ma soprattutto il mondo del turismo, chiedono da tempo e che abbia una sua continuità nel tempo. A questo – aggiunge – collegheremo anche altri contesti e altri temi, tra l’altro siamo anche vicino all’anfiteatro romano e anche su questo contiamo di portare avanti, in un secondo tempo».

«L’importanza della Chiesa di Santa Maria di Portonovo – dice la presidente regionale del FAI Marche, Alessandra Stipa – è evidente a tutti: radicata nel cuore degli abitanti del Conero, fulcro delle visite nel Parco, da bene fortemente identitario per la comunità dorica e monumento di riconosciuto valore storico e artistico, diviene oggi anche occasione di incremento dell’offerta turistico-culturale con potenziali benefici per i tanti operatori del territorio».

«In tanti – prosegue – ci hanno chiesto di aprire pro tempore la chiesa, e siamo grati alla soprintendente Cecilia Carlorosi per essersi rivolta a noi affidandoci la chiesa con fiducia. Apriremo grazie alla Delegazione FAI di Ancona, guidata da Manuela Panini, alla delegata Manuela Manzotti, al Gruppo FAI Giovani di Ancona, guidato da Elisa Flamini, e alle guide di Federagit che racconteranno la chiesa e il suo passato, anche in inglese e tedesco, offrendo una visita di grande qualità. Accanto ai volontari del FAI, infatti, che accoglieranno il pubblico, saranno le guide professionali a svolgere le visite, grazie a un apposito contributo stanziato dalla Regione Marche a copertura delle spese vive dell’apertura, per cui ringraziamo il presidente Francesco Acquaroli; ci hanno assicurato la loro disponibilità anche giovani laureati in Beni Culturali».

Il FAI già dal 2013 al 2016 si era occupato della valorizzazione della Chiesa e in seguito fu Italia Nostra, vincitrice del bando emesso dalla Soprintendenza, ad aprirla alle visite. Oggi, andato deserto l’ultimo bando e in attesa della riorganizzazione in tal senso, il FAI Marche si è mosso di nuovo, e in nome di un accordo con le istituzioni pubbliche locali ne garantirà l’apertura per un anno.

Anche il presidente nazionale del FAI, Marco Magnifico, ha voluto sottolineare in un messaggio il generoso sforzo della delegazione FAI in risposta a una sollecitazione provenuta direttamente dal ministero della Cultura: «I volontari del FAI giungono in soccorso, a garantire temporaneamente l’apertura di questa bella chiesa, che merita di essere valorizzata permanentemente; speriamo che così sarà in futuro, ma nel frattempo abbiamo risposto a un’emergenza, a una sollecitazione giunta dalla Soprintendenza locale, e anche direttamente dal sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi. Siamo lieti di offrire qui, come in altri casi, il nostro contributo, in nome dello spirito di sussidiarietà che anima la missione del FAILa società civile e le istituzioni, insieme, unite, collaborano per una causa comune, per valorizzare Santa Maria di Portonovo: un bene pubblico, un piccolo tesoro che tutti meritano di conoscere e visitare».

La soprintendente architetto Cecilia Carlorosi si dice «pienamente soddisfatta di questo accordo fortemente voluto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, che permetterà di valorizzare al meglio uno dei monumenti romanici più importanti delle regioneuna chiesa, di proprietà demaniale e in consegna alla Soprintendenza, su cui il nostro Ufficio da diversi decenni investe risorse professionali e finanziarie per tutelare, conservare e valorizzare al meglio il monumento».

In tempi recenti nel corso del 2021-2022 sono stati realizzati importanti interventi di restauro sui paramenti lapidei interni ed esterni supportati da approfondite analisi petrografiche, oltre a lavori di sistemazione degli infissi e rinnovo degli arredi. Nel 2023 i lavori riprenderanno sia per completare il restauro dei paramenti esterni, sia con interventi sul prezioso pavimento originario in cotto e arenaria sia sull’area archeologica. Grazie anche al Consorzio della Baia di Portonovo che, con la sua collaborazione operativa, contribuisce alla riapertura della Chiesa di Santa Maria di Portonovo.