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Ucraina, il conflitto infinito. L’appello di don Mihajlo Korceba: «Serve un cessate il fuoco»

Vincere una battaglia non significa vincere la guerra, spiega il sacerdote guida della comunità ucraina in Ancona nel commentare la liberazione di Kherson. Il punto sui profughi nelle Marche

ANCONA – Kherson liberata dagli ucraini, ma nuovo attacco missilistico dei Russi su Kiev, Leopoli, Kharkiv, Mykolaiv e altre città ucraine. Sembra una guerra infinita quella che va avanti ormai da quasi nove mesi in Ucraina. Parla di «vittoria della resistenza ucraina per liberare il Paese» Don Mihajlo Korceba, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo di Ancona e guida della comunità ucraina nel capoluogo, riferendosi all’avanzata delle truppe ucraine su Kherson, un centro importante del Paese bombardato dai Russi. Il conflitto è arrivato al suo 266° giorno.

Don Mihajlo Korceba, sacerdote della parrocchia San Paolo Apostolo di Ancona

«Vincere una battaglia però non significa vincere la guerra – spiega -: la guerra non finirà finché non ci sarà un accordo per il cessate il cessate il fuoco. L’Ucraina non ha intenzione di annientare la Russia». Il parroco spiega che anche nelle Marche si sono registrati alcuni nuovi arrivi dal Paese bombardato dai russi e che si registrano soprattutto, anche ad Ancona, spostamenti di profughi.

«Alcuni hanno lasciato le strutture di accoglienza o perché si trasferiscono fuori regione o perché hanno trovato lavoro – aggiunge – e cercano una sistemazione abitativa, ma non è semplice coprire». Ad Ancona sono tre le famiglie che sono riuscite a sistemarsi in maniera autonoma, lavorando nella ristorazione o nell’aiuto in casa come badanti, racconta il parroco.

Don Mihajlo Korceba da oltre 15 anni ogni domenica dice messa per la comunità ucraina, funzioni molto partecipate. Nonostante la guerra vada avanti da mesi il parroco è fiducioso che «il bene sconfiggerà il male», ma serve un cessate il fuoco, altrimenti «il conflitto non si fermerà e le morti proseguiranno».

Intanto l’Assemblea generale dell’Onu ha approvato con 94 voti a favore, 14 contrari e 73 astenuti una risoluzione in cui si chiede che la Russia sia responsabile per le sue violazioni della legge internazionale in Ucraina. Il testo domanda che i 193 Paesi membri delle Nazioni Unite creino “un registro internazionale” per documentare le richieste di danni, perdite o lesioni agli ucraini causati dalla Russia. Al G20 di Bali, nella bozza del comunicato, i leader chiedono il ritiro della Russia.