ANCONA – Esattamente un anno fa, alle 07:07:24 del 9 novembre 2022, due scosse sismiche di magnitudo 5.5 e 5.2 si verificarono al largo della costa marchigiana, tra Ancona e Pesaro, causando danni agli edifici e lasciando diverse persone fuori dalle loro abitazioni. La sequenza sismica è tutt’ora in corso sulla costa marchigiana e l’ultima scossa di una certa rilevanza è stata quella del 13 settembre che ha avuto magnitudo 4.0.
L’11 aprile 2023 arrivarono i primi fondi dal governo per le procedure di somma urgenza (4,86 milioni di euro), mentre il 13 aprile venne dichiarato lo stato di emergenza nelle Marche. Dalla ricognizione della struttura commissariale sono stati calcolati 62milioni di euro di danni tra le due province colpite. Ad Ancona nelle settimane successive alle scosse prese vita il Comitato 707, costituito dagli sfollati. Nel solo capoluogo marchigiano se ne contano circa 130, tutt’ora fuori dalle loro abitazioni.
Una delegazione del Comitato 707 si è presentata in Consiglio regionale all’apertura dei lavori della seduta di martedì per tenere accesi i riflettori sulla loro situazione. Il tema è stato anche al centro di una interrogazione presentata dal consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo. Ad un anno dalle scosse, infatti, gli sfollati lamentano di non aver ancora ricevuto il Cas, contributo di autonoma sistemazione. Dopo il sisma alcuni di loro sono stati ospitati nelle strutture messe a disposizione dalla Regione (hotel in convenzione) altri hanno trovato ospitalità presso i parenti, altri ancora sono stati costretti ad accollarsi un affitto come Chiara Ianoviz.
«Con il decreto emergenza – spiega Ianoviz, sfollata anconetana – ci è stata concessa la possibilità di sospendete i mutui, ma nella mia situazione non era vantaggioso e quindi mi trovo a pagare sia il mutuo di casa che l’affitto e senza il contributo di autonoma sistemazione la situazione è sempre più pesante. La nostra preoccupazione più grande – aggiunge – è per il futuro, se non verranno stanziati fondi non potremo mai risistemare le nostre case».
Chi è rimasto senza casa chiede risposte. «Ad oggi non abbiamo nessuna prospettiva sul fatto che verranno stanziati fondi per la sistemazione delle nostre case – dice Carlo Terracciano, portavoce del Comitato 707 e sfollato anconetano – non abbiamo notizie in merito e non sappiamo se e quando potremo rientrare nelle nostre case». Il Comitato 707 fa sapere che sulla situazione degli sfollati del sisma della costa marchigiana il deputato del Pd Curti farà una interrogazione parlamentare «sulla quale ho chiesto la convergenza da parte di tutta l’opposizione – dice Terracciano – incluso il M5s».
E proprio per non far calare il silenzio sulla loro situazione per sabato 11 novembre hanno organizzato un piccolo presidio ad Ancona, in Piazza Cavour, nel pomeriggio nel corso del quale gli sfollati mostreremo le foto dei danni riportati dalle loro abitazioni.