ANCONA – Ricorso al Tar contro il mancato equilibrio di genere nella Giunta regionale delle Marche. A presentarlo è stata la consigliera di parità per la Regione Marche Paola Petrucci una iniziativa che aveva già preannunciato all’indomani del varo del nuovo esecutivo composto da 5 uomini e una sola donna, Giorgia Latini. La notifica al Tribunale Amministrativo delle Marche si è conclusa ieri 21 dicembre.
Ad appoggiare l’iniziativa un parterre di 61 firmatari di spicco fra i quali figurano la ex assessora alle pari opportunità e consigliera regionale Manuela Bora, l’ex presidente della Regione Marche Vito D’ambrosio, il magistrato antimafia Giuliana Ceccarelli, l’assessore del Comune di Pesaro Sara Mengucci, il coordinatore regionale si Sinistra Italiana Giuseppe Buondonno, il presidente di Jesi in Comune Filippo Cingolani, il candidato presidente alla Regione Marche per il movimento Dipende da Noi Roberto Mancini. A patrocinare il ricorso sono gli avvocati Massimo Belelli e Claudio Freddara e dall’avvocata Raffaella Bresca del foro di Ancona.
La Giunta targata Acquaroli già dalle prime indiscrezioni sulle ipotesi di composizione aveva fatto discutere per la presenza di una sola donna, sollevando le ire delle rappresentanti del mondo delle pari opportunità. «Se non fossimo stati in periodo covid avremmo potuto raccogliere le firme delle oltre cento persone che avevano dichiarato l’appoggio al ricorso comprese molteplici associazioni e movimenti nazionali» dichiara la consigliera Paola Petrucci.
A replicare è l’assessore regionale alle pari opportunità Giorgia Latini: «Sono state compiute tutte le verifiche sullo Statuto» spiega, precisando che nel regolamento «non si quantifica la quota» a cui attenersi per il rispetto della parità di genere. L’assessore spiega che la Giunta «ha rispettato lo Statuto, ora aspettiamo di vedere cosa dirà il Tar».
Intanto Giorgia Latini sta lavorando con l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ad iniziative a sostegno del mondo femminile. Fra le priorità ci sono il «potenziamento dei centri antiviolenza, così da fornire una assistenza ancora più capillare alle donne» e una legge sulla famiglia a sostegno della conciliazione famiglia – lavoro.
L’assessore spiega che l’obiettivo è sostenere le mamme lavoratrici implementando il sistema di welfare, «uno dei primi obiettivi che ci siamo posti come Giunta insieme al presidente Francesco Acquaroli». Potenziamento degli asili nido, stanziamenti per la natalità e assegni familiari sono alcune delle misure che potrebbero concretizzarsi in una legge che potrebbe approdare in Aula già a fine febbraio.