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Vaccinazione contro il covid, Saltamartini: «Stiamo sviluppando una app per le prenotazioni»

Con la campagna vaccinale contro il covid alle porte abbiamo intervistato l'assessore alla Sanità Saltamartini per sapere come sarà organizzata. Ecco cosa ci ha detto

Lo screening di massa al PalaIndoor di Ancona

ANCONA – Si prenoteranno tramite app e linea telefonica i vaccini contro il covid-19 nelle Marche. Lo preannuncia l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Con la campagna vaccinale alle porte l’assessore ribadisce che come modello organizzativo verrà impiegato quello dello screening di massa disposto dalla Regione, nella prima fase in 6 città (Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino) e via via in estensione a tutto il territorio regionale.

«Un sistema rodato – afferma – come quello che abbiamo visto al PalaIndoor di Ancona, dove i cittadini sono in fila ordinatamente e sono molto contenti». Nel capoluogo dorico è stato attivato un sistema di prenotazione basato su un link accessibile dal sito del Comune di Ancona e 5 linee telefoniche. L’assessore cita ad esempio il modello anconetano, per rimarcare la bontà organizzativa della campagna di screening di massa che definisce «un sistema efficiente» spiegando «secondo me questo è il nostro modello».

Saltamartini evidenzia di essersi recato personalmente in visita al PalaIndoor di Ancona quotidianamente: «Vado ogni giorno e ieri ho fatto il tampone rapido per poter presenziare alla seduta del Consiglio regionale di oggi», un test reso necessario dopo la scoperta della positività di una consigliera. L’assessore ribadisce che «un modello alternativo per fare 3milioni di vaccini» rispetto a quello disposto dalla Regione «è impossibile da realizzare in pochi mesi». Inoltre annuncia che per facilitare al massimo il sistema di prenotazione «stiamo sviluppando un app che verrà utilizzata anche per altri fini».

Filippo Saltamartini

L’obiettivo è quello di garantire la massima efficienza organizzativa visto che come sottolinea l’assessore «si parla già di cominciare la vaccinazione dal mese di gennaio per milioni di persone». Teme che la quota di popolazione che ha aderito allo screening di massa, che ad oggi si attesta attorno al 20%, possa rispecchiare quella che poi si vaccinerà effettivamente contro il covid? «Il dato del 20% è insufficiente perché l’immunità di gregge si consegue con il 70% della popolazione vaccinata, questo è l’obiettivo che si prefiggono il Governo e tutte le Regioni italiane».

L’assessore in ogni caso si dice «ottimista, perché il vaccino serve per sviluppare gli anticorpi, quindi è una difesa contro il virus: è indispensabile che le persone si possano vaccinare per evitare di essere infettate da altri». Nodo critico, nella imminente campagna vaccinale contro il covid è quello del personale che verrà impiegato per le iniezioni delle dosi. La campagna vaccinale contro il covid è partita in maniera simbolica domenica 27 dicembre in contemporanea in tutte le regioni italiane e nei paesi membri dell’Unione Europea, e nelle Marche ha visto la somministrazione delle prime 200 dosi. La struttura commissariale ha annunciato che, eventuali slittamenti a parte, 470mila dosi potrebbero arrivare con cadenza settimanale in Italia, forse già da questa settimana, per cui servirà personale pronto alle somministrazioni, nell’ambito di una operazione che dovrà ruotare sulla massima tempestività.

«Il sistema sanitario nazionale, non solo quello regionale, viene da anni e anni di tagli – prosegue l’assessore – , tutta la spending review italiana è stata fatta sulla sanità quindi non c’è tutto questo personale capace di organizzare una mobilitazione di 100milioni di persone». Per questo secondo Filippo Saltamartini il modello è quello di «organizzare la vaccinazione in giorni predeterminati, tipo 10 giorni, e i cittadini vanno e si vaccinano», prenotando sia tramite app che linee telefoniche. «Solo questo è il modello capace in tempi rapidi di somministrare milioni di vaccini, non ce ne sono altri».

E proprio sulla questione personale l’assessore coglie l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa: «Il problema del personale è che non c’è, i bandi che abbiamo fatto vanno deserti – dichiara – e il famoso bando dei 3mila infermieri che mi hanno tanto criticato, anche se noi li avremmo potuti assumere tutti, non si trovano: non li assumiamo perché non ci sono, ma senza tante elucubrazioni e andando in concreto, il modello è quello che abbiamo messo in piedi, quello lo possiamo fare perché abbiamo dimostrato di farlo senza che il sistema ne risenta».

Insomma anche per la campagna vaccinale contro il covid-19, la Regione punterà sulla cooperazione fra enti pubblici, protezione civile, personale dell’Asur, personale volontario, Croce Rossa e altre assistenze, lo stesso impiegato per lo screening di massa «in cui c’è un sistema coordinato, con ampia soddisfazione per i cittadini perché c’è una risposta tempestiva e immediata. Tutto il resto sono astrazioni». Diversamente secondo l’assessore andrebbero realizzati i bandi per le assunzioni del personale, trovate le location, una organizzazione che richiederebbe tempo, proprio quello che non c’è, dal momento che la vaccinazione va eseguita subito per fare in modo «entro settembre di aver vaccinato la metà della popolazione».