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Vaccino covid, in campo 56 equipe territoriali di medici di famiglia: si parte

I medici di medicina generale saranno impegnati nelle Rsa e nella vaccinazione di over 80 e over 60. Appello di Magi (Fimmg) all'adesione: «Non capisco coloro che nutrono dubbi sull'efficacia»

ANCONA – È partita sabato 2 gennaio la formazione dei coordinatori delle 56 equipe territoriali di medici di medicina generale che saranno coinvolte nella somministrazione dei vaccini contro il covid-19 nelle Marche. Il via ad Ancona, Jesi e Pesaro. Concluso questo primo step i coordinatori si occuperanno della formazione a cascata dei membri dell’equipe per partire il prima possibile con la più imponente campagna vaccinale della storia. «Pensiamo di iniziare già dai primi giorni della prossima settimana» spiega Massimo Magi, presidente regionale della Fimmg, Federazione Italiana dei Medici di Famiglia. I medici sono stati coinvolti dalla Regione Marche grazie ad una intesa stretta nei giorni scorsi nell’ambito del piano vaccinale regionale.

Massimo Magi

«La Regione saggiamente e in controtendenza alla programmazione nazionale che non coinvolgeva i medici di medicina generale, prima tra tutte in Italia, ha pensato bene di aprire ai medici di famiglia – spiega Magi  -, una scelta strategica di programmazione sanitaria corretta». Secondo il presidente Fimmg Marche attualmente l’adesione stimata tra la popolazione della nostra regione al vaccino è pari al 40%, «una percentuale scarsa e non sufficiente, perché l’obiettivo è quello di raggiungere il 75-80% della popolazione, ma credo che la scesa in campo del medico di famiglia agirà da acceleratore di consensi e farà crescere la percentuale di adesione, per il grande rapporto di fiducia esistente tra le famiglie e il medico di medicina generale che è garante del percorso di salute».

Il modello che verrà messo in campo è quello sperimentato per i tamponi antigenici rapidi e per la vaccinazione antifluenzale, affidato alle equipe territoriali che sono 56 in tutta la regione, ognuna delle quali costituita da un minimo di 10 ad un massimo di 22 medici. Equipe che «garantiranno  una capillarità spinta sui territori, anche più periferici» evidenzia Massimo Magi. La sfida, prosegue, è quella di organizzare la somministrazione del vaccino Pfizer-Biontech che richiede la conservazione a meno 80 gradi, ponendo una modalità complessa di stoccaggio, trasporto e somministrazione che «richiede la massima attenzione».

Nella prima fase della campagna vaccinale i medici di medicina generale saranno coinvolti nella somministrazione delle dosi nelle Rsa, poi si occuperanno degli over 80 e successivamente degli over 60 oltre che delle persone in condizioni di fragilità. Fondamentale, secondo il presidente Fimmg sarà anche il sostegno positivo dei medici alla campagna vaccinale che «sta languendo»: «Io stesso mi vaccinerò nei prossimi giorni» spiega, sottolineando che «le sole due armi assolutamente efficaci per difenderci dal virus» sono le regole responsabilità sociale (distanziamento, igiene mani, mascherina) e il vaccino. «sono i nostri missili contro questo nemico».

Maggi, nel rinnovare l’appello a vaccinarsi, estende l’invito anche ai sanitari ad essere proattivi: «Non capisco i medici che nutrono dubbi sul vaccino, certo andrà usato con attenzione, ma è l’unico strumento per poterci difendere».