ANCONA – Foglio di via obbligatorio per un trentenne di origini ucraine residente a Rimini. Stamattina la polizia di Ancona è intervenuta nella zona della stazione ferroviaria, in piazza Rosselli, a causa di un cittadino che era in palese stato di ubriachezza molesta. Non essendo riusciti a identificarlo, gli agenti della questura di Ancona hanno provveduto a condurlo all’ufficio immigrazione della questura stessa, dove l’individuo è risultato essere originario dell’Ucraina e da tempo presente in Italia, con residenza a Rimini. L’ucraino in questione era stato già numerose altre volte rintracciato dalla polizia in contesti non leciti e aveva diversi precedenti di polizia. Per questa ragione la polizia, valutata la posizione del soggetto, che non ha lavoro ad Ancona, ha istruito nei suoi confronti l’emissione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, «trattandosi di un soggetto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica – spiega la nota della questura anconetana –, che non ha alcun legittimo motivo né lavorativo, né familiare per trattenersi nel territorio anconetano», misura tra l’altro che era stata in precedenza emessa anche dal questore di Bologna.
Con l’emissione del foglio di via obbligatorio il questore di Ancona ordina dunque al soggetto di allontanarsi dal Comune di Ancona, di rientrare nel luogo di residenza e lo diffida dal farvi ritorno senza preventiva autorizzazione dell’autorità di pubblica sicurezza, per un periodo di tre anni, con l’avvertimento che, in caso di contravvenzione, sarà denunciato all’autorità giudiziaria. Sulla vicenda è intervenuto il questore di Ancona, Cesare Capocasa: «La Polizia di stato, insieme a tutte le forze di polizia operanti sul nostro territorio – chiarisce il questore –, mette in campo quotidianamente ogni strumento disponibile per raggiungere l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la prevenzione dei reati, intensificando l’attività di controllo del territorio e adottando misure che incidono sulla libertà personale di soggetti che in base alle norme sono considerati pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica».