ANCONA – Slitta per la vertenza Elica la seduta del Consiglio regionale prevista per domani – 11 maggio. La decisione è stata assunta dalla Conferenza dei capigruppo per consentire ai consiglieri di poter partecipare alla manifestazione sulla vertenza “Elica”, indetta per domani a Fabriano dalle organizzazioni sindacali e «in segno di piena solidarietà ai lavoratori» spiega il presidente dell’Assemblea Legislativa Dino Latini.
La seduta è stata rinviata al martedì successivo – 18 maggio – mentre per il 20 maggio è in scaletta una ulteriore seduta. Il presidente del Consiglio regionale fa sapere «stiamo studiando la possibilità di organizzare successivamente una seduta tematica dell’Assemblea Legislativa a Fabriano per cercare di stare vicino ai lavoratori, dal momento che si tratta di una delocalizzazione e non di una chiusura legata a difficoltà lavorative».
Ad avanzare la proposta di rinvio, il gruppo assembleare del partito democratico, stando a quanto riferiscono in una nota stampa, per consentire la partecipazione allo sciopero di tre ore delle aziende del “settore del bianco” indetto da Fiom, Fim e Uilm, che si svolgerà domani a Fabriano, dalle ore 9:30 alle ore 12:30, per chiedere il ritiro del Piano industriale 2021-2023 presentato da Elica Spa.
«È un bene che la maggioranza abbia accettato la nostra proposta di rinviare i lavori dell’aula in questa giornata di grande importanza per il futuro di centinaia di famiglie del fabrianese – si legge in una nota dei dem -. Auspichiamo che tale decisione non rappresenti solo un gesto dettato dal “politically correct”, ma sia l’inizio di un impegno vero della Regione Marche, che fino a oggi non c’è stato, a difesa dei siti produttivi di Cerreto d’Esi e Mergo di Elica. Il rischio di una crisi sociale può essere evitato solo attraverso il ritiro del Piano dell’azienda, che prevede la delocalizzazione in Polonia delle linee produttive a maggiore standardizzazione e l’esubero di oltre 400 lavoratori con ricadute drammatiche sull’intero indotto».
I consiglieri regionali del Pd invitano il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e la giunta all’unità «politica e istituzionale, per difendere il lavoro da un’operazione che è mera speculazione. Riteniamo fondamentale che la Regione Marche faccia comprendere in maniera inequivocabile all’azienda che questa delocalizzazione è un colpo fatale a tutto il territorio e non troverà alcuna giustificazione nelle sedi istituzionali».
I dem chiedono «gesti concreti» e la presenza allo sciopero di domani, non solo dei consiglieri di maggioranza e opposizione, «ma anche il presidente Francesco Acquaroli, dell’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi e dell’assessore all’Industria Mirco Carloni. Una presenza necessaria per dare forza alla richiesta di ritiro del Piano industriale di Elica richiesta dalle organizzazioni sindacale e lanciare un tavolo di confronto vero insieme alle parti sociali e al ministero per la salvaguardia dei livelli occupazionali».