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Ancona, via la ciclabile di Porta Pia. È bufera: «Scelta poco azzeccata. La soluzione? Togliere i posteggi»

La Fiab Ancona-Conero: «Apprendiamo con grande sorpresa che la nuova giunta ha deciso di rimandare la realizzazione della ciclabile di via Marconi-via XXIX settembre»

Pista ciclabile, Ancona
Il tratto di ciclabile tra Via Marconi e Via XXIX settembre ad Ancona

ANCONA – «La ciclabile di via Marconi è un progetto non felice. L’abbiamo visto tutti. E cancellare la pista di via XXIX Settembre per farla passare al porto è una scelta poco azzeccata, poco azzeccato e affatto economica». Non usa mezzi termini, Mattia Della Corte, responsabile anconetano della Fiab, la federazione italiana ambiente e bicicletta.

«Apprendiamo con grande sorpresa che la nuova giunta ha deciso di rimandare la realizzazione della ciclabile di via Marconi-via XXIX settembre, per rimodulare il percorso. Francamente, non ne comprendiamo il motivo», dicono dall’organizzazione che – precisano – è «apolitica».

Scolorita e poco rispettata: ecco la ciclabile di oggi in via Marconi

La delibera in questione è la numero 353 del 2023. Un disappunto, il loro, che viene spiegato proprio da Della Corte: «Riteniamo che bloccare un progetto già in fase esecutiva rappresenti oltre che una insensatezza dal punto di vista del potenziamento delle strutture per la mobilità ciclistica, un inutile spreco di risorse dei cittadini».

«La realizzazione della struttura era prevista per dicembre 2023 e adesso, al fine di non perdere tutto il finanziamento, sarà necessario chiedere una proroga al ministero dell’ambiente. Ricominciare un percorso di studio,  di cui ancora non si conosce nulla se non che dovrebbe passare in parte nell’area portuale. Area portuale che,  ricordiamo, per adesso è interdetta alle biciclette. Inoltre in tal modo si priva la città di un percorso sicuro dalla stazione al centro che tutti aspettavano da tempo».

Nella mente del nuovo sindaco, Daniele Silvetti, si tratta di spostare la ciclabile di via Marconi a ridosso degli Archi. E questa, per Della Corte, è una scelta azzeccata, anche per un motivo strutturale: «Così – precisa lui – si tutelano anche gli Archi, grazie allo spostamento della corsia dei bus. Non so se vi è mai capitato ma quando si passeggia sotto i portici e passano gli autobus, trema tutto».

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Ciò che la Fiab fatica a comprendere, però, è la decisione di spostare la ciclabile di via XXIX Settembre in zona porto. Porto che, tra l’altro, è tutt’ora interdetto alle bici, per via dell’accordo Comune-Capitaneria-Autorità portuale: «Quella è stata una scelta fatta tre anni fa, per un porto inaccessibile alle bici». Un paradosso, se ci pensiamo. «Forse, prima, bisognerebbe eliminare quell’ordinanza lì e solo dopo andare a pensare alla ciclabile al porto». La soluzione, per la Fiab, che attenzione la vicenda da tempo, sarebbe quella di lasciare la pista in via XXIX Settembre, ma non dov’era finora, bensì al posto dei parcheggi per le auto.

«La passeggiata di via XXIX Settembre è frequentatissima da tantissimi turisti che percorrono la tratta stazione-porto-stazione e liberarla da quella fila di auto posteggiate, a nostro avviso, renderebbe più bello lo skyline cittadino. La soluzione, quindi, è togliere i parcheggi e farci la ciclabile. Anche perché se i ciclisti passassero al porto sfiorerebbero i tir in transito. E solitamente il ciclista non solo tiene all’ambiente, ma anche alla propria salute. Insomma, il problema smog sarebbe serio».

Nuovo cantiere in via XXIX Settembre: via la ciclabile

Certo è che Ancona ha bisogno di una ciclabile. Una ciclabile che – dicono – passi anche dal centro, attraversando il corso e il viale della Vittoria, fino ad arrivare al Passetto. «Sin dagli anni 2000 esiste sulla carta, con ordinanza del Comune, una ciclabile che parte dal piazza Ugo Bassi e che arriva fino al Passetto. Il viale della Vittoria, all’interno è un percorso ciclo-pedonale. Un capoluogo di regione – rincarano la dose dalla Fiab – non può essere sprovvisto di ciclabili. Peraltro, la scusa che Ancona sia un Sali-scendi non è più valida, ora che ci sono le bici elettriche».

Della Corte è fiducioso di poter incontrare il neo sindaco: «Gli abbiamo chiesto un confronto, ma non ci ha ancora risposto. Siamo fiduciosi di incontrarlo a settembre. Noi siamo apolitici, ci battiamo per la tutela dell’ambiente e per lo sviluppo di una mobilità sostenibile. Con il nostro centro studi nazionale – fa sapere – siamo a disposizione per essere d’ausilio all’amministrazione gratuitamente».

«Ancona – concludono – deve diventare una città a misura d’uomo. E invece continuiamo a perdere occasioni per dotare la città di una serie di infrastrutture che consentano di potenziare una mobilità sostenibile e sicura per noi e per i nostri figli».

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