ANCONA – Sempre più donne adulte vittime di violenza chiedono aiuto e denunciano i maltrattamenti subiti, mentre «c’è ancora molto da fare» sul fronte della ‘violenza del terzo millennio’ quella contro gli anziani, di cui vediamo solo la punta di un iceberg che nasconde un grande «sommerso». È quanto è emerso nel corso dell’11esima edizione del congresso regionale ‘La violenza sui minori, sulle donne e sugli anziani: riconoscere, proteggere, intervenire. Andare sempre un passo avanti’ che si è svolta ieri, 15 settembre ad Ancona, presso l’Auditorium Montessori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche.
L’importante appuntamento, che vede riuniti i vertici dei soggetti coinvolti nel contrasto alle forme di violenza, dalle strutture ospedaliere all’autorità giudiziaria, è stato promosso dall’Università Politecnica delle Marche, dall’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, dalla Fondazione Ospedale Salesi Onlus e dalla Fiaso.
Presidente del congresso è il direttore dell’AOU delle Marche, Armando Gozzini, Direttore Scientifico la dottoressa Loredana Buscemi, medico legale, che è l’organizzatore storico dell’appuntamento formativo fin dalla sua prima edizione.
«Nelle donne – spiega la dottoressa Buscemi – è aumentata la consapevolezza delle violenze e dei maltrattamenti subiti grazie alle iniziative di sensibilizzazione, e questo porta un numero sempre maggiore di vittime a chiedere aiuto, rivolgendosi alle strutture pubbliche». Alcune arrivano in pronto soccorso con lesioni «importanti da documentare per la segnalazione all’autorità giudiziaria» spiega.
I dati mostrano numeri in calo nel 2022 (6 i casi giunti all’unità di crisi dell’AOU), dopo un picco registrato nel post pandemia (2021) e nel 2018 (10 casi), segno che la spirale dei maltrattamenti si interrompe prima di sfociare in gravi lesioni fisiche che richiedono l’accesso al pronto soccorso.
All’ospedale regionale di Torrette è attivo un protocollo aziendale che si concretizza in un percorso assistenziale specifico per le donne che subiscono violenza. Un fenomeno, quello della violenza sulle donne che colpisce soprattutto le giovani nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, e le adulte nella fascia 45-49 anni.
Settantaquattro i casi documentati di maltrattamento nei confronti di donne adulte, 40 hanno riguardato donne italiane, 34 donne straniere, mentre i casi di violenza sessuale giunti all’AOU sono stati 6, dei quali 5 hanno avuto come vittime donne straniere, mentre in 1 solo caso una donna italiana. Guardando ai dati della violenza contro i minori, emerge che l’abuso è la forma più frequente, seguita da maltrattamenti e bullismo. Le vittime di abuso e bullismo sono soprattutto bambine e ragazzine, mentre i maschi sono vittime di maltrattamenti.
Sei i casi di maltrattamenti e abuso sui minori che hanno avuto accesso all’unità di crisi attivata presso l’ospedale regionale di Ancona, numeri in calo rispetto al 2019 quando ci fu un picco con 18 casi. Ma la violenza e i maltrattamenti non riguardano purtroppo solo donne e minori, ricorda la dottoressa Buscemi, «interessa anche anziani, disabili, uomini e migranti richiedenti protezione internazionale. La violenza non ha sesso, non ha età, né localizzazione geografica».
Il titolo del congresso, tiene a precisare la Buscemi, non deve fuorviare, perché «tante forme di violenza verso tante categorie diverse, che ci vedono tutte ugualmente impegnati e vigili. Dalla prima edizione del congresso abbiamo continuato ad utilizzare lo stesso titolo, per noi ormai storico, ma non siamo bendati di fronte a tutte le altre forme di violenza». Tra i fenomeni emergenti, oltre alla violenza contro gli anziani e i disabili, c’è quella verso i profughi «che arrivano in ospedale con lesioni coerenti con le torture che riferiscono» spiega.
«Della violenza contro anziani e disabili si parla ancora troppo poco – dice la dottoressa Buscemi – l’aumento dell’età media della popolazione a 85 anni, porta a un incremento del fenomeno e sono diversi i casi di ultrasettantenni che arrivano in ospedale con ecchimosi compatibili con maltrattamenti che non denunciano per proteggere i famigliari da cui dipendono. Un fenomeno difficile da scoprire, non solo per l’omertà che c’è dietro, ma anche perché le stesse ecchimosi si presentano anche in anziani che assumono anticoagulanti e in alcuni casi non è semplice porre una diagnosi differenziale».
L’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche si propone di rendere attivo quanto prima un percorso assistenziale dedicato agli anziani vittime di violenza, da condividere possibilmente con altre realtà regionali. Il congresso tiene il passo al progredire scientifico tecnologico e alle nuove formulazioni normative, quali la Riforma Cartabia. Argomento del congresso sarà l’intelligenza artificiale che entra nella battaglia contro la violenza, gli abusi e i maltrattamenti. «L’intelligenza artificiale ricorrendo ai Big data potrà in queste prime fasi individuare eventuali subdole discriminazioni, difficili da identificare e trovare gli strumenti per prevenirle» conclude.