ANCONA – La vicenda dello stop ai voli per Bucarest e Vienna è approdata nell’Aula del Consiglio regionale. Nella seduta di ieri l’assessore della Regione Marche con delega al Bilancio Goffredo Brandoni ha letto una comunicazione fornita dall’Atim, l’Agenzia regionale per il Turismo e l’Internazionalizzazione in risposta ad una interrogazione del Pd, a prima firma della dem Manuela Bora, con cui la consigliera chiedeva conto sulla cancellazione delle rotte da parte di Aeroitalia (quella per Barcellona, ha annunciato la compagnia aerea sarà ripristinata da dicembre).
Secondo quanto sostenuto in un post sui social dall’amministratore delegato di Aeroitalia, Intrieri, «ATIM» non avrebbe pagato «la prima fattura da corrispondere come da contratto per un importo di 250 mila euro», per questo aveva anche annunciato di voler procedere alla cancellazione dei voli di continuità territoriale per Roma, Milano e Napoli dal 1° ottobre (poi è arrivata la diffida Enac).
In Aula l’assessore Goffredo Brandoni ha spiegato che «Atim non ha alcuna competenza sui voli da e verso Ancona e i finanziamenti alle compagnie aeree sono regolati dal quadro normativo degli aiuti di Stato all’interno del Trattato europeo. Le competenze specifiche di Atim sono stabilite dall’art. 2 legge regionale numero 35 del 2021».
La consigliera regionale Manuela Bora ha attaccato sulla vicenda che secondo la dem «certifica la vostra incapacità di governare». «Facciano un gesto d’amore per le Marche – ha detto Bora parlando con i cronisti a margine della seduta – si dimettano» ha detto riferendosi alla giunta regionale. Bora ha parlato di «una non risposta della giunta» ed ha annunciato una richiesta di accesso agli atti. Per la dem le Marche hanno fatto «una figuraccia» in «tutta Europa» ed ha sottolineato «in questi anni le Marche stanno letteralmente andando a pezzi. Abbiamo riconsegnato un aeroporto che era pronto ad intercettare nuovi investimenti» e «stanno distruggendo anche il porto».
Nel corso della seduta è stato approvato a maggioranza l’assestamento del Consiglio regionale 2023-2025. In Aula il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Gianluca Pasqui ha tracciato un quadro generale dell’atto per il quale hanno espresso voto contrario Pd e M5s. Le variazioni di spesa previste con l’Assestamento sono state di 2.082.932 di cui 476mila di avanzo libero da restituire alla Regione, 203mila relativi a integrazione per indennità di fine mandato, 544mila di iscrizione di avanzo vincolato 2022 e capitoli Corecom, circa 708mila per restituzione trattenute indennità ex consiglieri, 80mila per attività relative alla struttura del Garante dei diritti e 50mila per la Commissione pari opportunità.
Il consigliere regionale del Pd Andrea Biancani, relatore di minoranza, ha attaccato sui fondi per sostenere iniziative e manifestazioni, passati da 250mila euro del 2019 a 584mila euro quindi «più che raddoppiati. Sembra essere diventato il ripiego per finanziare iniziative che l’Esecutivo non riesce a finanziare per carenza di fondi». Sotto la lente del dem anche i nuovi criteri per gli encomi e le risorse assegnate nel Bilancio dell’Assemblea a disposizione dell’Ufficio di presidenza, insieme alle risorse dedicate al garante e alla commissione pari opportunità che secondo il consigliere sono «eccessive se rapportate alle risorse nei bandi di Giunta in cui ci si ritrova con graduatorie non finanziate o finanziate a fine anno per carenza di risorse».
Critiche anche per l’acquisto della scultura inclusiva a Servigliano costata oltre 12.140 euro «una scelta molto dispendiosa che ha comportato la non prosecuzione di altri progetti meno dispendiosi e più significativi, come quello delle pietre d’inciampo». Il collega Antonio Mastrovincenzo ha attaccato sul raddoppio dei finanziamenti per le compartecipazioni rispetto al 2019, una cifra che ha definito «spropositata». La pentastellata Marta Ruggeri ha invece criticato le voci della Tabella E relative ai contributi di partecipazione, per le quali ha espresso un giudizio «profondamente negativo».