ANCONA – L’Italia entra in zona arancione. Da oggi 28 dicembre a mercoledì 30 dicembre e poi di nuovo il 4 gennaio, le misure restrittive si alleggeriscono, e come stabilito dal decreto Natale, il paese fa il suo ingresso in fascia arancione dopo quattro giorni di zona rossa (dal 24 al 27 dicembre).
Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli in un post sulla sua pagina Facebook ha ricordato il passaggio in una fascia di rischio più bassa per le Marche: «Ci si può sempre muovere per comprovate esigenze (salute, lavoro o studio, ricongiungimenti familiari) – scrive il governatore – , ma anche per recarsi in visita in abitazioni private (non più di due persone, senza contare minori di 14 anni e chi ha bisogno di assistenza)».
Lo spostamento verso abitazioni private, anche fuori comune, è consentito per far visita a parenti e amici ma solo una volta al giorno, con l’autocertificazione, e al massimo in due persone.
Gli spostamenti in zona arancione sono consentiti all’interno del proprio Comune, senza necessità di autocertificazione, solo tra le 5 del mattino e le 22 di sera, quando scatta il coprifuoco. Dalle 22 alle 5 anche per muoversi nel proprio comune di residenza occorre essere in possesso dell’autocertificazione. Vietati gli spostamenti al di fuori della propria regione, eccetto che per ragioni comprovate e rientro a casa (sempre consentito).
«Chi abita in comuni con meno 5mila abitanti può uscire percorrendo una distanza non superiore a 30 chilometri», ricorda Acquaroli, spiegando che i negozi sono aperti, ma restano sospese le attività dei servizi di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Si può ordinare cibo a domicilio e d’asporto fino alle 22. È consentita l’attività motoria e sportiva purché all’interno del proprio Comune e all’aperto». Il 31 dicembre e il 1 gennaio fino al 3 gennaio e poi di nuovo il 5 e 6 gennaio si torna in zona rossa.
Ecco cosa si può fare in zona arancione fino al 30 dicembre. Oltre a potersi spostare per andare da parenti e amici e nelle seconde case, purché nell’ambito della propria regione, ci si può muovere per andare nei negozi (aperti fino alle 21), si può andare nei bar e ristoranti per l’asporto (fino alle 22), se non si opta per la consegna a domicilio.
Fuori comune si può andare oltre che per motivi di lavoro, salute o urgenza, anche per la spesa in un comune contiguo dove ci sono punti vendita non presenti in quello di residenza o più vantaggiosi dal punto di vista della convenienza. Spostamenti che vanno sempre giustificati sull’apposito modulo.