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AnconAmbiente, l’affondo di Bussolotti: «Condizioni di lavoro inaccettabili». La replica

Il presidente Antonio Gitto non ci sta: «Si tratta di un’unica segnalazione, non c'è alcun pericolo di crollo. Stiamo procedendo con l'iter amministrativo»

Antonio Gitto, presidente di AnconAmbiente
Antonio Gitto, presidente di AnconAmbiente

ANCONA – AnconAmbiente e l’attacco di Bussolotti (Ugl Psa): «Prima di candidarsi alla gestione unica dei rifiuti, garantisca efficacemente la sicurezza dei lavoratori». Il vicesegretario nazionale UGL Psa, Roberto Bussolotti, torna sulla «grave insicurezza del sito di Anconambiente in via Einaudi. Nonostante ripetute segnalazioni da parte dei lavoratori e sopralluoghi, emergono ancora condizioni allarmanti che mettono a rischio la sicurezza non solo dei dipendenti, ma anche dei cittadini», si legge in una nota diffusa stamane (7 novembre).

«Le nostre denunce sono state ignorate» e «persistono condizioni inaccettabili di lavoro, con un muro dello stabilimento di Anconambiente, che continua a essere in precarie condizioni, logorato e con ferri a vista e che potrebbe cedere in qualsiasi momento. Una minaccia seria non solo per chi lavora, ma anche per i passanti e gli automobilisti. Ora trasmetteremo la denuncia alla Procura della Repubblica», sottolinea Bussolotti.

«Recentemente – fa sapere il sindacalista – è stato presentato un nuovo esposto alle autorità competenti, nella fattispecie Asl e Ispettorato del Lavoro territorialmente competenti, segnalando la carenza di segnaletica di sicurezza presso lo stabilimento di Anconambiente SpA, in possibile violazione delle normative antinfortunistiche».

«Le segnalazioni ricevute dai dipendenti evidenziano un elevato rischio legato alla mancanza di adeguate misure di prevenzione e protezione – spiega Bussolotti – In un’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti, questa situazione può provocare incidenti gravi, persino mortali».

«A fronte di tutto ciò, Anconambiente ha manifestato l’intenzione di candidarsi alla gestione unica dei rifiuti nella provincia di Ancona. Per il sindacalista, a questo punto è fondamentale chiederci se una società, che non garantisce appieno la sicurezza dei propri dipendenti e con misure di prevenzione continuative, possa essere ritenuta idonea a gestire un servizio così cruciale – sottolinea – Fino a quando non verranno adottate misure concrete per garantire salute e sicurezza, e non si avvierà un dialogo serio con le organizzazioni sindacali in tale direzione primaria, ogni tentativo di in questo senso è inaccettabile».

Antonio Gitto, presidente di AnconAmbiente
Antonio Gitto, presidente di AnconAmbiente

«Contro il silenzio e l’inerzia da parte dell’azienda, l’Ugl Psa continuerà la sua battaglia per la legalità e la sicurezza dei lavoratori. Nei prossimi giorni e settimane, intensificheremo la nostra vigilanza e le nostre denunce, anche da un punto di vista amministrativo», avverte lui. «È tempo che Anconambiente prenda davvero sul serio la sicurezza dei propri lavoratori e dei cittadini. Non tollereremo ulteriori omissioni e continueremo a far sentire la nostra voce al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici. Infine, facciamo appello agli eletti del Comune di Ancona e in particolare al Sindaco e all’Assessore competente affinché affrontino questa vicenda, dando risposta alla volontà di cambiamento espressa dagli elettori, ma di cui non c’è traccia nella Governance di AnconaAmbiente».

La replica dell’azienda di nettezza urbana: «Si tratta di un’unica segnalazione e una volta arrivata – spiega il presidente di AnconAmbiente, Antonio Gitto – ci siamo immediatamente attivati. Abbiamo infatti incaricato un ingegnere di preparare uno studio. L’esito è chiaro, non vi è alcun pericolo di crollo. Infatti, si tratta di un muro divisorio, non di un muro portante. Nonostante ciò – spiega il presidente – l’azienda ha comunque deciso di avviare la procedura per la sistemazione del muro e al momento stiamo procedendo con l’espletamento dell’iter amministrativo e l’impegno di spesa».

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