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Animali lasciati d’estate in auto: anche pochi minuti possono essere letali

Anche una breve sosta per esempio per fare la spesa o una commissione può avere gravi ripercussioni o portare il cane o il gatto anche alla morte. Come comportarsi quando la situazione sembra essere grave?

Si sente spesso parlare di animali lasciati nelle automobili, fenomeno in aumento d’estate. A volte anche pochi minuti possono fare la differenza, come accade nel caso dei cani che sono stati trovati senza vita perché il padrone era “andato un attimo a fare spesa”. Come comportarsi dunque per non far soffrire gli amici a quattro zampe? Cosa fare nel caso se ne veda uno all’interno di un’auto? Sotto il sole o all’ombra c’è differenza? Ecco qualche consiglio e qualche mito da sfatare.

Le norme. Innanzitutto c’è da fare una considerazione, dal punto di vista giuridico, sulla tutela degli animali: lasciarli in auto, anche per poco tempo, è un reato. La legge (art 727 del C.P.) parla chiaro: è punito «chiunque incrudelisce verso animali senza necessità o li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche, ovvero li adopera in giuochi, spettacoli o lavori insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro caratteristiche anche etologiche, o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività». Le multe arrivano fino a 5mila euro e aumentano in caso di morte dell’animale, ma molti regolamenti comunali sono meno severi in taluni casi, soprattutto sull’entità della multa comminata a chi viola le norme per la tutela degli animali.

Qualche mito da sfatare. Innanzitutto che sia sotto il sole diretto o all’ombra, le condizioni all’interno dell’auto cambiano di poco. Quando rientriamo in auto dopo averla lasciata d’estate sotto il sole per alcuni minuti oppure all’ombra per alcune ore, il veicolo è rovente. A poco servono i finestrini abbassati di qualche centimetro anche in caso di brezza all’esterno: nell’abitacolo l’aria non ha circolo e diventa in poco tempo asfissiante. D’estate dà fastidio persino l’aria che entra dal finestrino quando l’auto è in movimento, figurarsi quanto possa far soffrire l’aria calda che rimane all’interno dell’abitacolo se l’auto è ferma. Anche in montagna si verifica lo stesso fenomeno: magari meno accentuato, ma le temperature raggiunte all’interno di un veicolo fermo, anche con finestrini abbassati di qualche centimetro, non sono poi così basse.

cane, auto, finestrino
cane in auto

La sofferenza. Quando la nostra auto scotta, noi possiamo aprire gli sportelli e arieggiare l’abitacolo: gli animali ovviamente non possono, quindi la loro sofferenza è aumentata dal fatto di non poter fare nulla nonostante l’auto stia diventando un forno. Considerati ormai anche dalla legge come esseri senzienti (ma per i padroni più attenti alle loro esigenze, questo si sapeva già), cani e gatti si rendono conto dell’aggravarsi della situazione: la mancata possibilità di uscire li fa terrorizzare fino a comportamenti autolesionistici (come lo sbattere contro i vetri) pur di provare a fare qualcosa prima che le forze vengano meno.

I consigli. Cosa fare quindi quando vediamo animali chiusi nell’abitacolo delle vetture? Innanzitutto, se possiamo, dobbiamo accertarci che la permanenza sia realmente di pochissimi minuti: è bene avvisare le forze dell’ordine se dopo 5 minuti il proprietario dell’auto non si presenta (a meno che le condizioni non siano urgenti). Nel frattempo possiamo attivarci per capire dove sia il proprietario dell’auto e padrone dell’animale: magari è in un negozio lì vicino e potrebbe arrivare subito se messo a conoscenza del fatto.
Prima di agire, oltre a chiamare sempre le forze dell’ordine, è bene inoltre scattare alcune foto con il proprio smartphone: serviranno a documentare che la situazione imponesse di intervenire: la posizione del mezzo, la sofferenza dell’animale, le condizioni di detenzione, tutto quanto possa essere utile a un eventuale giudice per capire lo stato di necessità. È questo infatti il limite, oltrepassato il quale è bene intervenire: si tratta di un soccorso e l’eventuale denuncia del proprietario del mezzo a cui magari è stato rotto il finestrino o forzata una portiera potrebbe scagionarvi dall’accusa di danneggiamento o (peggio) tentato furto con scasso.

cane in auto
cane in auto